Online il nuovo sito della Fondazione AAMOD e il portale per navigare gli archivi

di 24 Gennaio 2017 0

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Foto Fondazione AAMOD

Un’operazione di “allineamento ai linguaggi digitali”, non una moda effimera scrive il Presidente della Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD) Vincenzo Vita nel suo editoriale di benvenuto ai nuovi strumenti di diffusione e pubblicazione dei contenuti (il sito istituzionale per navigare le informazioni sulle attività della Fondazione e l’opac per navigare i dati del patrimonio).

Il 2017 si apre per la Fondazione Aamod con due nuove grandi novità: il nuovo sito informativo e, nello stesso ambiente e integrato con esso, l’accesso al patrimonio digitale AAMOD, metadati e risorse digitali, descrizioni scientifiche e carte (documentazione sulla storia dell’AAMOD, carte degli archivi delle società di produzione o di giovani documentaristi) film (fiction, non fiction, finito, non finito, prevalentemente di argomento sociale, storico, politico,  dagli inizi della storia del cinema ad oggi) da consultare online. Entrambi i progetti sono firmati da regesta.exe.

IL SITO

Partiamo dal sito, realizzato su piattaforma open source WordPress: riorganizzazione dei contenuti presenti nel vecchio sito, nuova grafica, tecnologia responsive, multimedialità per un aggiornamento costante, attraverso notizie, immagini, video in evidenza sull’attività della Fondazione, sulle iniziative promosse, sul patrimonio storico dell’Archivio.

Il 2017 si apre per la Fondazione Aamod con due nuove grandi novità: il nuovo sito informativo e, nello stesso ambiente e integrato con esso, l’accesso al patrimonio digitale AAMOD, metadati e risorse digitali, descrizioni scientifiche, carte e film da consultare online

Le voci del menu principale permettono di conoscere e navigare le informazioni sull’Archivio, sulla sua storia, sulla sua appartenenza al territorio – il quartiere Ostiense, sullo staff; o il suo patrimonio (ne parleremo dopo) e i servizi offerti.
Nella voce attività si troveranno tutte le informazioni per la formazione e la didattica che l’AAMOD organizza con regolarità per diffondere la conoscenza del linguaggio filmico, del trattamento archivistico del documento cinematografico, dell’audiovisivo come fonte per l’insegnamento della storia; la voce  attività dà accesso inoltre alle notizie sui progetti in corso promossi dall’archivio (dal Premio Zavattini all’Ape Rossa).

L’Ape Rossa, il “cinemobile” della Fondazione per portare il cinema in strada

Nella sezione pubblicazioni digitali saranno pubblicati in pdf i volumi “storici” dell’Archivio audiovisivo, quelli di particolare interesse, la maggior parte dei quali è esaurita.

Tra le novità più evidenti del nuovo sito la sezione, in home page, dedicata alle riflessioni su mondo degli archivi audiovisivi – lo spazio dell’editoriale o degli interventi firmati chiamato “Sortie d’usine” , un omaggio alle origini del cinema;l’area video per mettere in evidenza i materiali filmati posseduti dall’archivio con un’anteprima che mostra i metadati essenziali e che un semplice clic collega all’intera scheda di descrizione pubblicata nella banca dati online; e poi ancora i canali per mostrare, attraverso playlist realizzate ad hoc, la ricchezza e la varietà dei film d’archivio: Sguardo sul mondo, Sud d’Italia, Donne, Politica e sindacalismo, Lavoro e diritti, La scuola e l’educazione, Guerra e resistenza, Roma, citta’ e paesi del Lazio, Viaggio nel Novecento, L’Italia del Piano Marshall.

IL CATALOGO DIGITALE

Per quanto riguarda il patrimonio l’Aamod suddivide l’archivio in queste aree: Filmoteca/Videoteca, Audioteca/Nastroteca, Fototeca, Archivi cartacei, Biblioteca.
Con il catalogo digitale la Fondazione pubblica parte del proprio archivio storico e filmico.
Da sempre orientata alla ricostruzione dei processi produttivi dei film la Fondazione, ed in particolare Letizia Cortini grande animatrice dell’archivio come coordinatrice scientifica del trattamento del patrimonio, pubblica i propri dati mettendo al centro l’integrazione delle banche dati attraverso reciproci collegamenti tra schede d’archivio storico e schede filmiche.
Grazie alla struttura dati sottostante – la piattaforma XML xDams da sempre fondata sulla condivisione delle risorse e dei dati – è possibile accedere al film e alla relativa documentazione cartacea, “attraversare” gli archivi con un clic: così, a titolo esemplificativo, la scheda descrittiva dell’archivio film de La Rivoluzione parole e immagini, ci consente di consultare i ricchi metadati inseriti in fase di documentazione, visionare online il cortometraggio del 1967 sulla rivoluzione d’Ottobre e i manifesti dell’avanguardia russa degli anni ’20, aprire e leggere, in allegato, il visto censura, il commento dattiloscritto, il premio qualità di 5 milioni e 500mila lire che il Ministero del Turismo e dello Spettacolo assegnò un anno dopo al produttore, la Unitelefilm. Con un collegamento la scheda rinvia ad un altro record dell’archivio storico – sezione “documenti” – dove è possibile contestualizzare la lettura del documento, citato nel fascicolo sulla partecipazione dell’Unitelefilm alla Mostra internazionale del film documentario della Biennale di Venezia dal 1965 al 1970.

Il catalogo digitale consente una ricerca libera, avanzata, con filtri per selezionare la tipologia di archivi, il livello archivistico, e, per il contenuto, i nomi di persona, i luoghi, i temi.
Il sistema consente anche la navigazione familiare agli archivisti: con esplora la struttura è possibile navigare l’archivio visualizzando il contesto gerarchico della documentazione archiviata. Insomma l’albero degli archivisti mantiene ben salde le sue radici anche nei sistemi di pubblicazione e ricerca orientati alla comunicazione verso tutti gli utenti della rete.

Nell’introduzione alla sezione filmica dell’OPAC  l’Archivio auspica infine l’avvio di pratiche collaborative con gli utenti per la catalogazione del proprio archivio. Riportiamo l’intero passaggio condividendo in pieno il percorso seguito da tempo da molte istituzioni culturali (ne avevamo parlato in un bell’articolo della Library of Congress sul crowdsourcing)

“Con la messa on line del catalogo multimediale, l’archivio intende promuovere anche un’attività di catalogazione partecipata e condivisa con un pubblico più ampio, al quale si chiede di intervenire, integrare, suggerire correzioni e modifiche alle proprie schede. Ci auguriamo infatti che la catalogazione di un bene culturale quale quello filmico possa diventare strumento anche per il coinvolgimento attivo di sempre più numerose comunità/gruppi di studenti, studiosi, cinefili, documentaristi, autori, militanti, cittadini, all’insegna di una gestione democratica e allargata, con la mediazione di professionisti del settore, dei patrimoni audiovisivi, considerati beni di tutti.”