E’ online il portale dell’Archivio storico Eni

Una doppia energia per gli archivi Eni
di 19 Aprile 2019 2

Dopo un intenso lavoro sulle carte, prende finalmente corpo il progetto con il quale l’Archivio Storico di Eni, grazie alla continua e professionale collaborazione di regesta.exe, scopre e porta alla luce il proprio prezioso patrimonio digitale: le persone, gli accadimenti, gli incontri, le decisioni che in oltre sessant’anni di attività hanno cambiato il corso degli eventi, in azienda, in Italia, nel mondo. I primi importanti accordi internazionali, i campi operativi nel mondo, le riviste aziendali, i documenti che  individuano i momenti salienti dell’era di Enrico Mattei, il fondatore dell’Ente Nazionale Idrocarburi nel 1953, aiutano a capire l’oggi e a pensare al domani con più consapevolezza. Un viaggio nel tempo, dagli esordi di Eni a oggi, attraverso le tappe fondamentali della nostra storia.

Più di 100 anni di Archivio Storico. Il patrimonio archivistico di Eni racconta l’industria petrolifera italiana dalle sue origini, nell’Appennino emiliano, fino alle conquiste dei luoghi più remoti della terra, con documenti, immagini e testimonianze dei protagonisti.


Nasce dunque il portale di accesso alla documentazione in grado di fornire strumenti  di navigazione e materiali – schede e risorse digitali –  fondamentali per comprendere la nascita dell’industria petrolifera in Italia e per studiare lo sviluppo di questa grande impresa attraverso la ricerca, la produzione e la commercializzazione di prodotti petroliferi.
Il progetto di pubblicazione e valorizzazione del patrimonio storico di Eni, prende corpo da una doppia iniziativa: il progetto di digitalizzazione della documentazione  cartacea e lo spostamento dell’archivio fisico nel nuovo quartier generale di Castel Gandolfo di Villa Monte Cucco.

Il progetto di digitalizzazione

Nel 2018, Eni ha dato avvio ad un Programma Digitale mappando e sviluppando circa 200 iniziative digitali, sia in ambito di ricerca che nell’implementazione sul campo di tecnologie Industry 4.0. Il programma si colloca nel piano strategico 2018-2021  all’interno di un disegno organico in grado di portare benefici economici e operativi  come parte del piano strategico 2018-2021.

L’archivio storico di Eni è al centro di una vasta campagna di digitalizzazione che consentirà di preservare i diversi, preziosi materiali storici. Avviata nel 2018 si concluderà nel primo semestre del 2020. Tutte le descrizioni archivistiche sono consultabili e vi si può accedere attraverso varie modalità. I verbali di Giunta e Consiglio di Amministrazione, i bilanci di Eni e Agip e le due riviste Il Gatto Selvatico ed Ecos oltre ad un numero consistente di immagini e alcuni filmati storici sono liberamente sfogliabili.

Nell’ambito di questa strategia digitale, Eni ha dunque deciso di digitalizzare il proprio archivio, a partire dalla documentazione più consultata e datata. Un’operazione che nasce dalla volontà di garantire la conservazione del proprio materiale e renderlo in parte disponibile anche ai ricercatori e studiosi che non possono raggiungere la sede dell’Archivio storico.

L’operazione di digitalizzazione, a cui collabora la società Bucap SpA, garantirà l’accesso alla ricerca digitale con scansioni in alta risoluzione delle serie più importanti dell’archivio. Il primo anno di attività ha visto la digitalizzazione (in alcuni casi con OCR) di oltre 700 mila fogli. Entro il 2020 il programma prevede l’acquisizione di 2 milioni e 800 mila fogli digitali, su materiali di varia natura e diverso formato come carte semplici A4, libri, mappe, disegni tecnici, rassegna stampa, che hanno richiesto processi di lavoro dedicati con utilizzo di macchinari e scanner di vario tipo ad elevata tecnologia: questo materiale è pari all’80% della documentazione descritta. Il progetto di acquisizione riguarda in particolar modo i seguenti bacini di documentazione:

  • Le serie dei Presidenti (Mattei, Cefis, Boldrini, Girotti, Sette)
  • I libri verbali di Giunta e Consiglio di Amministrazione di Eni e Agip
  • I bilanci di Eni e Agip
  • La serie Programmazione
  • La serie Estero
  • La serie Relazioni esterne
  • La serie Produzione e ricerca
  • La rivista Ecos

Parallelamente prosegue la digitalizzazione dell’archivio fotografico (partita già nel 2010) che rende disponibile ai ricercatori 50 mila immagini in alta risoluzione, e dell’archivio audiovisivo, che ha al suo attivo 350 documentari e filmati digitalizzati, la maggior parte dei quali restaurati e in alta risoluzione.

Una nuova sede: Villa Montecucco

L’altro fattore di spinta e di nuova energia dedicata agli archivi Eni, riguarda la nuova casa che ospiterà il proprio materiale  e che sarà dedicata alla conservazione e consultazione. L’archivio è stato già completamente trasferito  in una struttura nel parco di Villa Montecucco a Castel Gandolfo, in prossimità del Palazzo Apostolico e affacciata sul lago di Albano.

Un’inquadratura dell’ingresso di Villa Montecucco a Castel Gandolfo

Scaffali compatti, sistemi di monitoraggio di temperature e umidità, contenitori speciali per la conservazione delle diverse tipologie di documenti fanno della nuova sede un ambiente ideale per la conservazione di lungo periodo.  I documenti cartacei occupano poco meno di 5 chilometri di scaffalature,  le fotografie sono circa 400.000, i filmati (super8, pellicole 16 mm, vhs, beta…) più o meno 5.000. Una dotazione consistente per un archivio che nasce in ritardo rispetto alla maggior parte degli archivi d’impresa italiani, ma che sta mettendo in campo risorse importanti per recuperare in fretta il terreno perduto e porsi come centro di eccellenza nel panorama degli archivi industriali del nostro paese.
A questo scopo, Eni ha deciso di avviare un progetto di revamping degli spazi di Villa Montecucco a Castel Gandolfo, utilizzando un approccio multimediale e innovativo, in modo da valorizzare un luogo che fa parte della memoria di Eni, rendendolo uno spazio di comunicazione capace di rimanere sempre attuale anche con il passare del tempo, creando al tempo stesso un filo narrativo unico capace di raccontare l’identità aziendale nel tempo.
Questo spazio dunque, oltre che utilizzare la villa per una comunicazione orientata agli incontri istituzionali e all’alta formazione, utilizzerà la foresteria come vetrina dell’archivio storico, con una parte dedicata ai ricercatori per la consultazione della documentazione e un’area di approfondimento attuale, digitale dove dare spazio alle nuove idee. E’ in questo spazio che si parlerà ai giovani, alle scuole, alle start up dove si cercherà di approfondire i temi più attuali su contenuti che parlano di Eni e di cui Eni parla.

Come primo evento nella nuova sede di Castel Gandolfo, l’archivio storico Eni ha organizzato Il 7 maggio, un incontro a porte chiuse tra archivisti e storici d’impresa. A 47 anni dalla storica tavola rotonda organizzata dal Ministero dell’Interno e coordinata da Paola Carucci, un dibattito tra addetti ai lavori per fare il punto di quanto è stato fatto, quanto resta da fare e quali sono le problematiche legate alla conservazione, gestione, valorizzazione delle fonti. A breve, la registrazione dell’incontro verrà resa disponibile sul sito dell’archivio storico in maniera da consentire a tutti di prenderne visione. Seguiranno altri incontri internazionali e in autunno verrà ospitato un seminario aperto a tutti per discutere quanto emerso dalla tavola rotonda.

Il progetto di pubblicazione e valorizzazione degli archivi digitali Eni

Nel corso di questi ultimi anni, il grosso lavoro di consolidamento delle piattaforme di gestione dei contenuti archivistici, ha consentito al Business Eni di poter proseguire con nuove campagne di migrazione di collezioni e basi dati all’interno dell’Hub archivistico rappresentato da xDams Open Source (www.xdams.org) e allo stesso tempo di porre le basi per l’avvio del più ampio progetto di digitalizzazione e ingestion delle carte e delle collezioni fotografiche (gli scatti dei grandi fotografici come Bruno Stefani, Federico Patellani, Aldo Ballo, Mimmo Jodice ) e di proseguire con le attività di riordino e schedatura dell’Archivio Disegni tecnici che testimoniano la vasta attività di progettazione tecnica di Eni a partire dagli anni Cinquanta.

Un archivio storico digitale completo, ricco di materiale informativo e visivo che illustra i mutamenti che l’Italia ha vissuto dagli anni cinquanta sino ai giorni nostri attraverso la storia di Eni il cui marchio si fa simbolo di una grande azienda tra memoria e futuro

Questa intensa attività ha gettato le basi per la pubblicazione del portale di consultazione degli archivi digitali: tutte le descrizioni archivistiche sono ora consultabili e vi si può accedere attraverso varie modalità.

Il progetto di valorizzazione è chiaramente “in progress”  ed entro il 2020 dovrebbero essere “liberate” alla consultazione online tutte le carte oggetto dell’iniziativa legata alla digitalizzazione. Al momento sono liberamente sfogliabili  le sole carte dei verbali di Giunta e Consiglio di Amministrazione, i bilanci di Eni e Agip,  le due riviste Il Gatto Selvatico ed Ecos; si possono visualizzare inoltre  oltre 2.000  immagini e circa 150 filmati storici .

La fase di digitalizzazione e ingestion dei materiali digitali associati alle carte mirata a garantire l’ingresso controllato e periodico all’interno della Digital Library di Eni dei diversi lotti di digitalizzazione che si stanno lavorando a partire dalla scorsa estate è stata l’attività più rilevante svolta da regesta.

Il processo di “ingestion” delle digitalizzazioni ha rappresentato la fase di lavoro più intensa svolta con strumenti sofisticati e metodologie innovative.


Un lavoro capillare di verifica della qualità e di conformità agli standard imposti da Eni che insieme allo sviluppi di sistemi automatici e intelligenti consentono un caricamento delle digitalizzazioni e dei metadati associati all’interno della piattaforma a prova di errore. Accanto a questa attività di ingestion del materiale, sono stati sviluppati gli strumenti che consentono la lettura sul portale delle diverse tipologie di materiale (libri o carte sciolte) e in alcuni casi –  come i Bilanci Eni e Agip, nel prossimo futuro le carte della Serie Mattei – anche la ricerca dei termini presenti nel testo digitalizzato e indicizzato tramite processo di OCR.

Il portale Eni ha adottato tecnologie innovative per l’accesso e la presentazione del materiale sviluppate da regesta.exe per fornire strumenti di accesso ai materiali utili all’internauta, mirati a fornire una guida scientifica dei contenuti pubblicati. La mission dell’Archivio verso il target di utenza a cui intende rivolgersi è senza dubbio quella di “comunicare” con un linguaggio scientifico cosa trovare nel patrimonio storico ma anche e soprattutto poter guidare l’utente specializzato –  l’economista, chi fa studi politici e sociali sulla nascita e l’evoluzione delle grandi imprese, – e  nella ricerca di materiale e carte interessanti per i  propri studi. Si tratta di percorsi illustrativi corredati di analisi delle carte, e non solo, afferenti a un particolare tema, che intendono fornire un quadro completo in termini di:

  • Fonti storiche
  • Valore giuridico, politico ed economico dell’archivio
  • Valore storico

L’elemento “guida” alle fonti storiche è un elemento di assoluta importanza e secondo noi proprio nel portale archivio storico si realizza il giusto punto d’incontro tra l’utente appassionato, curioso e quello specializzato che sa cosa sta cercando. Gli stessi utenti che “curioseggiano” sul portale eni.com, possono poi approfondire da un punto di vista scientifico “guidato” il tema di interesse senza necessariamente effettuare ricerche specializzate attraverso gli strumenti offerti dalla piattaforma e dal motore di ricerca.


Una parte della Home del sito

Il motore di ricerca utilizzato dal portale, consente di effettuare ricerche su tutta la documentazione, di accedere e svolgere ricerche mirate nei diversi bacini di materiali (Documenti, Fotografie, Audiovisivi o Riviste),  raffinare i risultati, filtrare i contenuti selezionando le sole fonti di interesse, per periodo o per i soli documenti digitalizzati secondo modalità potenti e innovative ma allo stesso tempo semplici e intuitive. Oltre alle ricerche, ricche di potenti strumenti tecnologici, troviamo gli accessi diretti ai percorsi tematici come le raccolte verticali di una categoria di documenti. Il punto di forza del portale è rappresentato dalle modalità di ricerca e restituzione dei risultati in tempi estremamente rapidi seppur su bacini di documenti molto estesi.

Alcuni cenni sulle tecnologie utilizzate

Da un punto di vista più tecnico, l’architettura applicativa utilizza tecnologie lato server come SpringBoot quale framework di riferimento per applicazioni Java, il motore di indicizzazione Apache Solr, ThymeLeaf come sistema di templating e xDams quale piattaforma per la gestione archivistica compreso il Content Management System che viene utilizzato dal sito. Tutto lo sviluppo del portale ha portato alla realizzazione di diversi componenti “riusabili” per diversi altri contesti come ad esempio il modulo di ricerca, quello di accesso alla digital library o quello per l’accesso ai dati.

Una delle parti più interessanti delle tecnologie utilizzate è rappresentato da Vue.js, framework javascript per lo sviluppo moderno di applicazioni web; è un’interfaccia reattiva che “reagisce” appunto quasi istantaneamente alle richieste utente: tutte le componenti dell’interfaccia sono interconnesse tra loro in modo che ogni singolo modulo è in grado di reagire ad una qualsiasi modifica dei dati che viene apportata nella schermata di ricerca da parte dell’utente. Sono stati utilizzati oggetti come il session storage per il mantenimento degli stati delle ricerche svolte sul sito: questo approccio risulta particolarmente utile per memorizzare le ricerche svolte sui singoli bacini di documentazione consentendo all’utente di potersi spostare da una sezione all’altra non perdendo la precedente ricerca.

La componente Search client comunica via Api (Application Programming Interface) con la rispettiva componente Search server che si occupa delle ricerche e che restituisce i dati in forma “grezza”, poi interpretati e “renderizzati” dal client all’interno delle diverse pagine web.


Un esempio del sistema di ricerca e di raffinamento dei risultati

L’interfaccia visuale è frutto di un lungo lavoro di studio in termini di User Experience, svolto con la  collaborazione della web agency Assist Digital che si è occupata dello sviluppo grafico del frontend del sito e che ha avuto come obiettivo principale quello di individuare le modalità più adatte e intuitive per la navigazione di un portale di natura scientifica come questo seppur seguendo un approccio e tecniche più moderne rispetto alle canoniche interfacce di consultazione tipiche degli archivi digitali. Tutto il sito è stato chiaramente progettato e sviluppato in modalità responsive e dunque pienamente navigabile da qualsiasi dispositivo mobile (tablet, smartphone).

Uno studio specifico è stato dedicato alle modalità di accesso e utilizzo agli strumenti di ricerca proprio per la versione mobile che prevede interfacce specifiche e più idonee alla navigazione dei contenuti su mobile. Il sito è stato inoltre interamente configurato per operare in doppia lingua italiano-inglese. In generale, tutto il progetto ha richiesto lo studio e la progettazione di un’architettura a supporto dello sviluppo che ha fortemente dovuto tenere in considerazione la necessità di essere aderente agli standard imposti da Eni e della complessa infrastruttura dedicata al progetto dal settore informatico di Eni come il rispetto delle metodologie di test sulla sicurezza previsti per le applicazioni internet (test di vulnerabilità) e test di carico riguardanti i tempi di risposta e l’utilizzo delle risorse hardware presenti nell’infrastruttura. Un impegno stimolante su cui regesta.exe si è misurata superando sempre nel migliore dei modi i diversi ostacoli a cui ha dovuto far fronte durante le fasi di lavoro.

Qualche numero sul percorso di “apertura” del patrimonio

Il racconto che Eni intende fare attraverso la pubblicazione del patrimonio dell’archivio, utilizzerà diverse tipologie di documenti e da alcune raccolte che consentono di ripercorrere la storia di Eni e delle sue società. Questi documenti mostrano lo spirito d’avventura dei primi esploratori inviati alla ricerca di idrocarburi in tutte le regioni del mondo, la capacità del management Eni di trovare soluzioni e nuove strade di collaborazione, lo spirito creativo del settore pubblicitario nel disegnare campagne innovative, l’intelligenza dei ricercatori nel progettare tecnologie e brevetti d’avanguardia. A tutta questa pregiata documentazione è possibile accedere attraverso la pubblicazione selettiva, mirata e periodica dei seguenti archivi:

Documenti. L’archivio documentale è il frutto di un lungo e complesso lavoro di ricerca, selezione e ordinamento delle carte attraverso cui è possibile ricostruire la storia di Eni e delle sue società, dell’industria petrolifera e della politica energetica italiane.

Mappa dei titoli minerari in Italia al 1989


I documenti conservati risalgono ai primi anni del Novecento e il loro numero si incrementa periodicamente man mano che l’Archivio storico Eni prende in carico il materiale non più d’uso corrente in azienda. Sono liberamente consultabili tutti i documenti che abbiano superato almeno trent’anni dal momento della loro redazione e dunque sono pubblicati circa 30.000 unità. Le carte sono descritte analiticamente ed è consentita una loro riproduzione per fini di studio e ricerca. Al momento sono state acquisite circa 687.000 pagine. Estratti dall’archivio Documenti risultano pubblicate le seguenti raccolte completamente digitalizzate:

  • Bilanci e relazioni Eni 1954-2011,
  • Bilanci e relazioni Agip 1926-1995
  • Libri verbali organi sociali Eni 1953-1982
  • Libri verbali organi sociali Agip 1926-1978

I Bilanci attualmente pubblicati sono tutti disponibili per la ricerca “fulltext”.

Fotografie. L’archivio storico fotografico conserva circa 500.000 immagini. I fondi fotografici ripercorrono la storia Eni e del suo fondatore Enrico Mattei, dei suoi tecnici e manager sul lavoro e nella vita sociale, l’evoluzione della ricerca petrolifera, la metanizzazione, lo sviluppo ed esportazione di tecniche per la costruzione di infrastrutture, rete di distribuzione carburanti, impianti petrolchimici e di raffinazione, immobili per uffici e per dipendenti, anche attraverso scatti d’autore e di studi famosi tra i quali Bruno Stefani, Federico Patellani, Aldo Ballo, Sam Waagenaar, Heinz Roettinger, John Phillips, Mimmo Jodice, Olivo Barbieri, Franco Fontana, Bruno Barbey, Donata Pizzi, Carlo Bavaglioli, Gianni Giansanti, Marco Anelli, lo Studio Rotofoto, lo Studio Giacomelli, Publifoto, Magnum Photos.

Enrico Mattei alla guida della sua “Giulietta” Alfa Romeo

L’archivio conserva inoltre, un’ampia collezione di pubblicità dagli anni Venti agli anni Novanta. Dall’archivio sono state pubblicate le seguenti collezioni di servizi completamente digitalizzati:

  • Stazioni di servizio e motel
  • Le campagne di ricerca
  • Enrico Mattei
  • I grandi progetti

Audiovisivi. L’archivio storico Eni conserva più di 5 mila audiovisivi. La sua organizzazione risale a giugno 2006, quando vengono effettuati i primi recuperi di pellicole, Betacam e Vhs, provenienti dalla Cineteca Agi, dai depositi delle ex società Snam, Agip e Agip Petroli, dalla Shell Italiana (ex IP), dal materiale pubblicitario conservato da Eni Comunicazione e dall’archivio personale di Jean Michel Folon. A Pomezia sono conservati, restaurati, contributi filmici di alto valore artistico. Sono i documentari girati per Eni da registi come Bernardo Bertolucci, i fratelli Taviani, Vittorio De Seta, Giuseppe Ferrara, Gillo Pontecorvo, a partire dai primi anni Cinquanta. Oggi la maggior parte dei titoli è disponibile anche in formato digitale.

Gela antica e nuova, regia di Giuseppe Ferrara, commento di Leonardo Sciascia


Sono attualmente disponibili alcune raccolte di audiovisivi consultabile digitalmente:

Riviste aziendali

Sono a disposizione degli studiosi le più importanti riviste storiche aziendali: Il Gatto Selvatico ed Ecos.

Il numero 3 (1964) del Gatto Selvatico dedicato a Gela, con un articolo di L. Sciascia

In totale 319 numeri dedicati ai dipendenti ma non solo, da poter sfogliare in formato digitale e su cui poter effettuare le ricerche più svariate fino al minimo dettaglio dei singoli termini utilizzati. Un patrimonio di storie, reportage, rubriche, cronache e immagini originali che dal 1955 al 2002 circa ripercorre tutte le attività, le evoluzioni e i successi di Eni con un occhio sempre attento al contesto culturale, politico, sociale ed energetico nazionale e mondiale.
Oltre alle tipologie di materiali pubblicati online, il progetto di pubblicazione ha portato alla luce altre tipologie di documentazione come ad esempio i Disegni Tecnici – che testimoniano la vasta attività di progettazione tecnica di Eni a partire dagli anni Cinquanta,

Dall’Archivio Disegni tecnici. Bozzetto di una stazione di servizio Agip

oleodotti, navi, piattaforme, ma anche palazzi per uffici, stazioni di servizio, motel, case per i dipendenti, chiese, villaggi per le vacanze –  o l’archivio delle Fonti Orali con circa 200 interviste tra videoregistrazioni e trascrizioni. Sono le testimonianze, raccolte a partire dagli anni Ottanta, di uomini e donne di Eni che hanno ricoperto incarichi diversi, rappresentanti del mondo politico, economico, culturale italiano, coinvolti in passaggi importanti della storia del Cane a sei zampe e dell’Italia. Affiancati a queste fonti, troveremo anche una parte importante della Biblioteca Eni – che ospita un ampio patrimonio bibliografico sulla storia dell’azienda che comprende le monografie sul contesto geopolitico nazionale e internazionale e le tesi di laurea sulla storia di Eni. Contiene inoltre gli opuscoli, le pubblicazioni aziendali e un nucleo consistente di libri sulla vita e le opere di Enrico Mattei, opere divulgative e specialistiche dedicate ai grandi autori della fotografia internazionale e alle principali scuole del Novecento. La Biblioteca conserva anche l’Archivio Manifesti e oggetti museali con i manifesti delle più importanti campagne pubblicitarie Agip e gli oggetti più rappresentativi legati alla storia dell’azienda e ai suoi prodotti principali, come la “storica” benzina Supercortemaggiore.

Sono presenti immagini della collezione di strumenti utilizzati a partire dagli anni Venti per l’estrazione del petrolio, distributori di benzina, la scrivania e l’automobile di Enrico Mattei. Per arrivare a ricordi come le cartoline e i gadget aziendali con il logo del cane a sei zampe.

Il sito è stato da poco integrato con alcune funzioni e canali quali:

  • Attivazione del link di condivisione per i social
  • Attivazione del modulo “Preferiti” che consente il salvataggio di una propria collezione di documenti misti e la condivisione della raccolta attraverso uno specifico url.
  • Attivazione del modulo Percorsi che raccontano una storia attraverso la consultazione di documenti, fotografie, audiovisivi o articoli presi dall’archivio

Un segnale forte nel mondo degli archivi industriali

Il grosso lavoro che ha portato alla pubblicazione degli archivi Eni, rappresenta una svolta importante che rafforza la posizione di Eni nel mondo “online” degli archivi di impresa italiani ma non solo. Dopo Enel, Pirelli con Eni si aggiunge un nuovo “giacimento” alla collezione degli archivi industriali italiani gestiti da regesta, nomi importanti e che hanno svolto un ruolo chiave nella crescita del nostro Paese.

Il 23 e 24 Maggio 2019, presso Villa Monte Cucco si è svolta la 10° Annual Conference di Eogan, sul tema degli archivi audiovisivi “Energy and audio-visual heritage: Sources, research, and visual culture”

Ma la posizione va oltre i nostri confini nazionali, poiché l’obiettivo raggiunto da Eni con il progetto di pubblicazione online è senza dubbio quello di porsi un punto di riferimento nel panorama internazionale degli archivi storici nel settore delle Energy and Oil Company. Nessuna delle major company, comprese alcune delle “Sette Sorelle” – le compagnie petrolifere di spicco che dagli anni ’50 agli anni ’70 poterono contare su un monopolio pressoché incontrastato e che hanno dato vita a Shell, Chevron, Esso e BP  – né tantomeno alcuni dei membri più importanti di Eogan (Energy Oil & Gas Archive Network) di cui Eni è membro fondatore, possiedono un patrimonio digitale così importante e soprattutto strumenti di diffusione e valorizzazione così raffinati come quelli offerti dal nuovo portale.

Come ulteriore informazione sui canali di pubblicazione realizzati, è stata da poco realizzata e pubblicata anche la versione intranet del portale che consente la consultazione parziale del materiale archivistico rivolta ai dipendenti Eni che potranno accedere alla documentazione in una forma più leggera e semplificata rispetto al sito internet.