Archivio di Stato di Forlì-Cesena

Ritratto di Caterina Sforza

L’Archivio di Stato di Forlì – Cesena ha scelto xDams per descrivere i propri archivi. L’Archivio ha ereditato dalla biblioteca comunale cittadina la parte più antica della documentazione.


Conserva anche documenti relativi a province limitrofe, nonché la documentazione riguardante la cosiddetta Romagna toscana, cioè la fascia appenninica della provincia, che fece parte del granducato di Toscana fino al 1859 e poi della provincia di Firenze fino al 1923. L’Archivio storico comunale comincia col 1491, data del pezzo più antico.  Nel 1504 Forlì entrò a far parte dello Stato pontificio.
Oltre al fondo del Comune (1491-1807), si ricordano: l’archivio del Sacro numero dei novanta pacifici (1540-1804), magistratura costituita per ristabilire e mantenere la pace cittadina, il fondo Governatore, podestà e giudicature minori (1491-1797) in cui è raccolta documentazione di carattere giudiziario; l’archivio del Capitano poi Vicario di Bagno di Romagna (1531-1883), archivio giudiziario di uno dei centri della Romagna toscana. Con la pace di Tolentino (1797) la Romagna fu unita alla repubblica cispadana e Forlì divenne capoluogo del dipartimento del Rubicone (1798-1813). Di questo periodo i fondi: Amministrazione centrale poi Prefettura del dipartimento del Rubicone (1798-1815), Tribunale di commercio di Rimini (1804-1815) e gli Atti dello stato civile (1806-1815). Dal luglio 1815 Forlì tornò allo Stato pontificio e nel 1816 divenne sede di legazione apostolica. L’archivio della Legazione apostolica (1815-1859) comprende anche documentazione prodotta dalle amministrazioni camerali delle tre legazioni di Forlì, Ravenna e Ferrara (1815-1830). Dalla Restaurazione si conservano i fondi del Tribunale civile e criminale (1816-1859), del Tribunale di commercio di Rimini (1816-1860), del Tribunale di Rocca San Casciano (1860-1923) e della Corte d’assise (1860-1947), nonché l’Ufficio del Registro di Rimini (1861-1943), l’Ufficio di leva (1841-1925) e i Distretti militari di Forlì e Ravenna (1859-1900), lo Stato civile (1866-1930). Dei fondi provenienti da istituzioni non statali si ricordano: gli archivi del Comune di Forlì (1797-1945), della Provincia di Forlì (1831-1967); gli archivi notarili di Forlì e di numerose località della provincia (1342-1918), l’archivio delle Corporazioni religiose (1115-1865). Di un certo interesse sono i catasti, tra gli archivi privati segnaliamo l’archivio Dall’Aste Brandolini (secoli XII-XIX) e l’archivio del senatore Alessandro Schiavi (1890-1965). Un cenno ancora meritano la raccolta di pergamene (1152-1775).