Apertura al pubblico, tutela e conservazione delle opere d’arte, sensibilità e responsabilità di ordine civile e etico, piena accessibilità sono le parole d’ordine del nuovo progetto di valorizzazione del patrimonio storico-artistico del gruppo Intesa Sanpaolo che oggi a Torino, nella centrale Piazza San Carlo, inaugura una nuova sede del sistema museale Gallerie d’Italia e, venerdì prossimo, la sede di Napoli.
Lo storico palazzo Turinetti, già sede di uffici della Banca, è stato ristrutturato con un progetto architettonico di Michele De Lucchi – AMDL costruendo “una grande agorà ed un imponente scalone” che, si legge nel sito “diventeranno anche luogo di socialità e condurranno i visitatori verso gli spazi espositivi ipogei destinati alle mostre”.
Un nuovo spazio dedicato alla fotografia e alle arti visive, un nuovo“spazio di creatività con respiro internazionale”, traccia di “un’identità italiana, europea fondata su comuni valori etici e culturali” – come ha spiegato Giovanni Bazoli ieri in conferenza stampa, ricordando le parole riservate da Mario Draghi a Torino, comunità che “ha mostrato di sapere reinventare la città in una dimensione più sostenibile e solidale”.
Le zone ipogee, un tempo caveau, spazi storici della banca e sale destinate ai consigli di amministrazione hanno una nuova destinazione d’uso: un desk biglietteria, aule didattiche destinate alle scuole che partecipano ai diversi programmi formativi, una grande sala multimediale con pareti completamente proiettabili che regalano una vera e propria esperienza immersiva, spazi per le mostre fotografiche, la sede dell’archivio Publifoto, visibile attraverso una grande vetrata e consultabile digitalmente attraverso una parete interattiva.
L’archivio della più importante agenzia fotogiornalistica italiana è dal 2015 oggetto di un grande progetto di conservazione e valorizzazione – ne avevamo parlato precedentemente – realizzato dall’Archivio Storico Intesa Sanpaolo in collaborazione con regesta.exe. Tecnologie, strumenti descrittivi open source sono alla base della banca dati xDams che accoglie l’archivio fotografico di 7 milioni di immagini e lo rende interrogabile con servizi in modalità live per la nuova fruizione immersiva della Galleria.
Intesa ha scelto di condividere questo enorme patrimonio di conoscenza sulla storia del nostro Paese – già da tempo accessibile nel sito dell’Archivio Storico dedicato al catalogo delle fotografie – aprendo ulteriormente i dati in una nuova sezione del sito delle Gallerie d’Italia e scegliendo le tecnologie LOD e il Web semantico per pubblicare i dati con l’esposizione delle risorse dell’archivio in formato RDF e un Endpoint SPARQL per l’interrogazione diretta.
“Dalla guerra alla luna 1945–1969”: con questo titolo l’Archivio Storico Intesa Sanpaolo presenta alcuni sguardi dei fotografi Publifoto sul miracolo economico, dal dopoguerra fino alla più grande conquista dell’uomo moderno, lo sbarco sulla luna, in una mostra fotografica curata da Giovanna Calvenzi e Aldo Grasso, visitabile nei nuovi spazi della Galleria da oggi, 17 maggio, giorno dell’inaugurazione al pubblico.
“La fragile meraviglia. Un viaggio nella natura che cambia” di Paolo Pellegrin, a cura di Walter Guadagnini con il contributo di Mario Calabresi, è l’altra mostra che accompagnerà il viaggio del visitatore nei nuovi spazi dedicati dalle Gallerie d’Italia alla fotografia contemporanea, indagando uno dei temi centrali del nostro tempo: il rapporto tra l’uomo e la natura.
Al piano nobile del Palazzo, infine, si trova il percorso museale di arte piemontese di proprietà della Banca curato da Fernando Mazzocca, Alessandro Morandotti e Gelsomina Spione, che espone circa quaranta opere – tra dipinti, sculture, arazzi, arredi – dal XIV al XVIII secolo, allestiti in dialogo con gli apparati decorativi tardobarocchi del palazzo; un ambiente dedicato ospiterà le nove grandi tele realizzate nella seconda metà del Seicento per decorare l’antico Oratorio della Compagnia di San Paolo, oggi distrutto.
Qualche numero sul patrimonio
Il patrimonio architettonico, artistico, librario e archivistico di Intesa Sanpaolo – riassume il comunicato stampa – è costituito da oltre 20 edifici di pregio, 20 chilometri di documentazione gestita e valorizzata dall’Archivio Storico del gruppo, 7 milioni di positivi e negativi fotografici e da oltre 35.000 opere d’arte, che coprono un arco temporale che spazia dal V secolo a.C. al XXI secolo: un’ampia selezione è esposta permanentemente nelle sedi di Gallerie d’Italia e tra queste figurano capolavori di Caravaggio, Tiepolo, Canaletto, Boccioni, Fontana, Manzoni e Burri.
Le Gallerie d’Italia sono il sistema museale di Intesa Sanpaolo, che con le aperture delle sedi di Napoli e Torino dispone oggi di una superficie espositiva complessiva di oltre 30.000 metri quadrati. Il sistema è stato concepito e creato con l’obiettivo di condividere con il Paese la conoscenza, l’accessibilità, la pubblica fruizione e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico ereditato dai quasi 500 istituti bancari confluiti nel Gruppo e pervenuto con le donazioni di svariati soggetti privati. Le sedi espositive delle Gallerie d’Italia sono palazzi storici di grande pregio architettonico che in passato erano utilizzati come uffici della Banca e che, nell’opera di ristrutturazione e riallestimento dettata dalle esigenze delle nuove destinazioni d’uso – tra cui spiccano l’apertura al pubblico, la tutela e la conservazione delle opere, la sostenibilità e la piena accessibilità -, evidenziano la memoria delle loro passate funzioni.
Per conoscere, navigare il patrimonio dell’Archivio Storico Intesa Sanpaolo, i suoi progetti scientifici e i racconti audiovisivi il link da non mancare è qui!
Le fotografie scattate nella Galleria di Torino sono di Giovanni Bruno