Sergio Zavoli al Quirinale: un archivio per la storia della Repubblica

Importante accordo tra Archivio storico della Presidenza della Repubblica e Rai
di 22 Settembre 2023 0
Sergio Zavoli e Gastone Nencini, Tour de France 1957, ASPR

Giornalista d’inchiesta, radiofonica e televisiva,  voce inconfondibile della RAI Sergio Zavoli è stato un esploratore d’eccezione della nostra storia sociale, culturale e politica, sempre alla ricerca delle ragioni profonde dei comportamenti individuali e collettivi e uno sperimentatore di format per raccontar(l)e. 
Il suo consistente archivio multimediale, costituito  da documentari, inchieste-reportage, video-interviste, fotografie di scena, sceneggiature, fotografie personali, un  patrimonio narrativo di 50 anni di storia italiana dal 1950 al 2000,  va ad arricchire e a integrarsi con la documentazione conservata dall’Archivio storico del Quirinale grazie ad un accordo siglato dalla Sovraintendente Marina Giannetto con la Rai da un lato e con la famiglia Zavoli dall’altro. Documenti originali, copioni, trascrizioni e video della produzione radiofonica e televisiva di Sergio Zavoli, provenienti dal suo Archivio privato sono dunque accessibili online nel sito di consultazione.
L’acquisizione della collezione Zavoli  è il primo tassello del progetto di valorizzazione dei documenti acquisiti che saranno oggetto di un rigoroso trattamento archivistico, curato dalla Sovraintendente e da Silvana Festa, archivista e programmista, e di una progressiva fase di pubblicazione dei contenuti.

Immagini e documenti sonori sono resi disponibili online nella loro integrità, ciascuno con le proprie descrizioni e con la possibilità di visionare direttamente il materiale digitalizzato allegato alla scheda, il tutto in un ambiente virtuale che consente di interagire con tutto il patrimonio già consultabile nel portale della Presidenza della Repubblica (un progetto curato da regesta.exe).

Si inseriscano in ricerca tv7, il settimanale di successo della Rai nato negli anni Sessanta o la parola terrorismo, o il lemma comunicazione e il portale manifesterà tutto il potenziale conoscitivo di questi strumenti  informativi restituendo in pochi secondi programmi e trasmissioni che i due inviati della Radio e Tv pubblica, Sergio Zavoli e  Gianni Bisiach,  presenti con le loro collezioni nell’archivio storico del Quirinale,  hanno realizzato per raccontare al pubblico con un linguaggio semplice, diretto, affidato anche alle immagini, la modernizzazione del Paese, tra accelerazioni e resistenze. Lo sguardo onnivoro sulla realtà che muta avvicina i due giornalisti, così come il ruolo, assunto da entrambi con consapevolezza e passione civile, di mediazione tra la Politica e la società civile, tra il popolo e la classe dirigente, tra cultura popolare e élites intellettuali. In fondo il Portale della Presidenza della Repubblica interpreta ancora lo stesso  spirito pubblico,  assurgendo a piazza virtuale in cui animare l’incontro fra Istituzioni e cittadinanza.  

Incontro di studio nel Centenario della nascita di Sergio Zavoli

Oggi pomeriggio, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, si svolgerà presso l’Archivio storico del Quirinale l’Incontro di studio nel Centenario della nascita di Sergio Zavoli nel corso del quale sarà presentata la “Collezione Sergio Zavoli” acquisita.

Sergio Zavoli

Noi ci soffermeremo solo su alcuni aspetti della sua biografia intellettuale, tratteggiata analiticamente nella presentazione del giornalista, scrittore, uomo politico, pubblicata nel portale.

Nato il 21 settembre di cento anni fa, romagnolo di Ravenna, si trasferisce presto a Rimini con la famiglia. Formerà un’ “allegra brigata” – è Vittorio Emiliani a raccontarlo – con altri romagnoli: Fellini,  Guido Nozzoli, il penalista Titta Benzi (il titta Biondi di Amarcord), il pugile Alberto Miliani…

Un racconto visivo collettivo è il ricordo di Zavoli sui bombardamenti alleati nel ’43, quando Rimini – capolinea della linea gotica verso ovest – fu devastata dalle “fortezze volanti” e il ventenne Zavoli condivise con altre centomila persone ricoverate nelle gallerie ferroviarie di San Marino l’esperienza del rifugiato: “una fila ininterrotta di materassi, con una piccola corsia al centro…il pane arrivava di notte, la gente si alzava sui materassi e prendeva il pane come se prendesse l’eucarestia c’erano i santi attaccati alle pareti e quel dormitorio dove si tentava di salvare anche un briciolo di pudore era costellato di tanti materassi con delle tende che dividevano  le piccole case di ciascuno…mio padre era tra quelli che alle tre di notte portavano il pane insieme ad altri volenterosi”.   “Noi per allora – commenta Zavoli riconoscente – eravamo gli extracomunitari ci trattavano senza che nascesse nessun problema. Arrivammo, prendemmo alloggio,  mangiammo, frequentammo il paese e diventammo gente fra la gente di San Marino”. 

Bombs from the first wave of Flying Fortresses and Liberators of the 15th AAF fall on Rimini in a raid on 28 Dec (Army Air Forces, National Archives)

L’esordio del giornalista nel secondo dopoguerra è radiofonico: nella fatiscente Rimini tutta da ricostruire una radiocronaca sportiva amatoriale di Zavoli  è il primo passo verso la carriera nella radio pubblica. Il racconto si fa strada con i radiodocumentari – una tradizione che aveva nelle trasmissioni giornalistiche di una donna, Pia Moretti, il modello di riferimento –  che negli anni Cinquanta valgono al cronista ravennate due Prix Italia (per “Notturno a Cnosso” e “Clausura”, le cui sceneggiature sono pubblicate nel portale storico, assieme ad altri preziossisimi documenti).   Zavoli vuole innovare e incontra Cesare Zavattini – ancora un intellettuale dell’Emilia Romagna – per  rimuovere ogni traccia di finzione nel suo linguaggio: non più i  dischi di repertorio per l’effetto dei rumori. “Mi piacerebbe tanto fare il neorealismo radiofonico”, con le cose dal vero, le voci della gente i suoni della natura dell’ambiente… Nel racconto del Giro d’Italia e del Processo alla tappa in televisione negli anni Sessanta – che cambierà la narrazione del ciclismo in Italia – c’è tutta l’autentica e radicata passione romagnola per la bicicletta.

Processo alla tappa: Sergio Zavoli durante la puntata con Gianni Motta, Italo Zilioli, Felice Gimondi e Vittorio Adorni (Da Collezione Zavoli, ASPR)

Tra i programmi radiofonici da segnalare, per ricordare anche la sensibilità di Zavoli verso il mondo della poesia,  l’inchiesta sul campo, con testimonianze “raccolte nella sua terra”, su Dino Campana, trasmessa il 24 aprile del 1954.

Già in quegli anni Zavoli faceva le sue incursioni nel mondo del documentario: è speaker e intervistatore di “Quando il Po è dolce” (1951) un cortometraggio girato nel delta padano “con l’intenzione” – racconta il regista critico cinematografico Renzo Renzi –  di “fare un film che prefigurasse le inchieste che ci sarebbero state di mescolanza fra radio e cinema, mentre la televisione in Italia non c’era ancora”; presta la voce alla “Guida per camminare all’ombra” (1954) un documentario sui portici di Bologna, realizzato per la Columbus Film,  una piccola casa di produzione fondata nel 1950 da Renzi assieme a Enzo Biagi. 


Scrive Costanzo Baffetti che l’inchiesta sul Delta del Po – commissionata dall’Ente per la colonizzazione del Delta Padano –   e sulla miseria delle Valli di Comacchio, incorse nella censura e fu solo grazie alla mediazione di Mariano Rumor, sottosegretario all’agricoltura,  che il documentario ottenne faticosamente, dopo tagli e mutilazioni, il nulla osta per la proiezione. Chissà se  Zavoli, nel 1970, ormai  giornalista affermato “passato” alla televisione, non serbasse il ricordo di questa laboriosa conciliazione quando incalzò con toni critici Mariano Rumor intervistato in casa, all’indomani della Strage di piazza Fontana,  in veste di presidente del Consiglio. Zavoli tallonava l’uomo politico, sottolineando l’uso di un  linguaggio inadeguato alla comunicazione con la società civile e rimproverando un atteggiamento di distacco verso la televisione, “scorciatoia” preziosa per colmare l’enorme distacco che esiste tra il popolo e la classe dirigente.

La passione del giornalista per l’intervista, strumento privilegiato per indagare  e far emergere l’inconfessabile,  il non detto, è già presente e animerà tutte le trasmissioni di inchiesta più innovative realizzate da Zavoli per indagare la realtà. “Le mie inchieste sono state il tentativo di entrare  dentro delle realtà che, a mio avviso, non erano state abbastanza indagate” dirà.  Dalle indagini nei manicomi, a quelle sulla tossicodipendenza, dalle interviste ai testimoni della Nascita della dittatura fascista ai volti, alle voci dei protagonisti della notte della Repubblica.

Io vengo da un tempo  in cui in casa si parlava della stessa cosa per giorni , per settimane per mesi. Oggi una notizia dura 5 minuti…la velocizzazione degli eventi prodotti dalla televisione ha creato una sorta di precarietà del reale…La velocizzazione prodotta dai mezzi di comunicazione di massa ha coriandolizzato l’informazione. C’è un diluvio di notizie che ci sommerge ogni giorno e non c’è il tempo per soffermarsi su nessuna di esse“.

In queste affermazioni – che hanno quasi il tono di una protesta  – l’investigatore romagnolo, intrepido e paziente scavatore di storie e ragioni nella storia dell’umanità, sembra arrendersi disorientato all’assedio indomabile del Presente.


Documentare la Storia della Repubblica. Tra cronaca e storia. La “collezione Sergio Zavoli” all’Archivio storico della Presidenza della Repubblica (1950-2020). L’incontro sarà trasmesso in streaming

Tra le fonti consultate:

La collezione Zavoli nel Portale dell’Archivio storico del Quirinale

Maestri: Vittorio Emiliani ricorda Sergio Zavoli, Radio Radicale

Rai play: Sergio Zavoli (oggi, 22 settembre 2023)

Sul bombardamento di Rimini, con repertori dell’Imperial War Museum si veda L’offensiva della Linea Gotica e la liberazione di Rimini, di Andrea Montemaggi, 1979, pubblicato dalla Biblioteca Gambalunga

Gianni Isola,  Cari amici vicini e lontani, La Nuova Italia, 1995

Radiocorriere del 18-24 aprile 1954

Cinque pezzi d’autore, di Costanzo Baffetti

Renzo Renzi, Guida per camminare all”ombra, Il cinema ritrovato

Italia taglia, Banca dati della revisione cinematografica della Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (scheda Quando il Po è dolce)


La fotografia in evidenza è tratta dall’archivio personale del giornalista pubblicato nel portale dell’ASPR. La didascalia recita: Sergio Zavoli nello Studio televisivo della trasmissione “Viaggio intorno all’uomo – giovani”, 1991

Aggiornamento del 26 settembre 2023: qui il link per vedere l’incontro nel Centenario di Sergio Zavoli