La Galleria Nazionale di Arte Moderna ha inaugurato il 30 giugno la mostra dedicata ad Anton Giulio Bragaglia, un protagonista del Novecento. A.G. Bragaglia – nato l’1 febbraio 1890 a Frosinone e morto a Roma il 15.07.1960 – è stato ideatore del “fotodinamismo”, regista teatrale, cinematografico, giornalista, scrittore, animatore di riviste e case d’arte, fondatore del Teatro degli Indipendenti.
“La mostra” – si legge sul sito della GNAM – “nasce da un’importante acquisizione che ha visto l’Archivio della Galleria Nazionale accogliere nel 2019 un immenso patrimonio – circa 200 metri lineari – di libri e materiali documentari fondamentali per la ricostruzione del lavoro di Bragaglia e per la conoscenza della storia dello spettacolo dal vivo in Italia. Dopo due anni di lavoro di risistemazione e digitalizzazione, la mostra espone una selezione di fotografie, grafiche, manifesti e locandine, documenti sugli allestimenti teatrali, produzioni editoriali. Tutto questo materiale, inaccessibile per una sessantina di anni, torna oggi ad essere accessibile al pubblico”.
L’archivio acquisito è davvero ampio ed è consultabile online nel sito del patrimonio della GNAM. La scheda descrittiva del fondo individua “una corposa sezione di rassegna stampa (di cui una parte, meglio strutturata, prodotta dal Centro studi); corrispondenza personale di Anton Giulio Bragaglia (ordinata cronologicamente), cui si affianca una sezione di corrispondenza prodotta dalla figlia adottiva, Antonella Vigliani Bragaglia; spartiti musicali; programmi teatrali di sala relativi sia agli spettacoli di Bragaglia che ad altri teatri; fascicoli di carte amministrative di teatri e compagnie teatrali gestite da Bragaglia; copioni teatrali (di spettacoli messi in scena da Bragaglia, da collezione, a lui inviati); locandine, disegni, opere di grafica e bozzetti scenici; lastre fotografiche e positivi; materiale di studio (appunti, copie dattiloscritte) prodotto da Anton Giulio Bragaglia per articoli, conferenze e pubblicazioni varie; biblioteca specializzata in teatro, storia del teatro, danza e scenografia (il cui nucleo originale è stato ampliato negli anni di attività del Centro studi e comprende, accanto alle numerose monografie, diversi e importanti periodici); raccolte di vario materiale iconografico ordinato tematicamente; oggettistica varia; tesi su Anton Giulio Bragaglia”.
Sono disponibili online 1180 documenti articolati in queste serie: Corrispondenza [1910] – 1960; Scritti; Copioni; Ricerca iconografica; Apparato iconografico; Rassegna stampa; Biblioteca.
Nella mostra, tra i diversi percorsi allestiti “un’ampia sezione ripercorre l’attività registica di Bragaglia alla guida del Teatro Sperimentale degli Indipendenti (dal 1923 al 1936) e del Teatro delle Arti (dal 1937 al 1943), spazi vitali per la ricerca teatrale e la cultura d’avanguardia dell’epoca, con un’apertura internazionale”. Dall’archivio giungono “copioni teatrali, testi teorici, bozzetti di costumi e rarità, come un originale diario del suggeritore”. La Galleria può far dialogare con gli oggetti in mostra le opere della collezione permanente: Balla, Caffi, Campigli, Celentano, Fillia, Mauri, Pannaggi, Prampolini, Man Ray, Severini.
La mostra è stata l’occasione per la pubblicazione di un libro di studi, a cura di Chiara Stefani, che raccoglie contributi aggiornati sui diversi campi di indagine affrontati da Bragaglia e sugli sviluppi del suo percorso nel segno della sperimentazione: cinema, teatro, fotografia, danza, cultura delle maschere.
L’intero patrimonio della Galleria è descritto archivisticamente su xDams di regesta.exe che cura anche il catalogo digitale online.
In occasione della mostra la GNAM ha stretto un accordo di collaborazione con Google Arts and Culture – il progetto nato nel 2011 da Google per rafforzare l’esplorazione virtuale di musei e gallerie – per la visione digitale delle opere di Bragaglia.
Anton Giulio Bragaglia. L’archivio di un visionario
a cura di Claudia Palma con Elena Alexia Casagrande,
Mario Gatti e Bianca Sofia Romaldi
e per l’allestimento Liselotte Corigliano
Libro di studi a cura di Chiara Stefani
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Sala Aldrovandi
30.06 – 03.10.2021