“In volo verso il Futuro”. I cento anni dell’Aeronautica Militare

di 5 Maggio 2023 0
Mario de Bernardi, tenente e altri presso la Ditta Pomilio.
Archivio Mario de Bernardi

Torino, inverno del 1917. Presso lo stabilimento della Società anonima per costruzioni aeronautiche ing. Pomilio & Co. è caduto un soffice manto di neve. Sullo sfondo della fotografia, trova posto un velivolo, mentre alcuni militari, in primo piano, sorridono e parlano allegramente. Quelli immortalati in questa fotografia non sono semplici soldati pronti per combattere lungo il fronte austro-ungarico; si tratta infatti di alcuni dei migliori pionieri dell’aviazione italiana. Al centro della scena vi è il grandioso Francesco Baracca (questo l’itinerario tematico sul sito del Catalogo Generale dei Beni Culturali per approfondire la figura del pilota) – soprannominato “Asso degli Assi” per le sue trentaquattro vittorie in duelli aerei contro il nemico conseguite con Fulco Ruffo di Calabria, Mario De Bernardi e il capitano Guido Tacchini, tutti appartenenti alla 91ma Squadriglia di caccia, conosciuta come “Squadriglia degli Assi”, arma facente parte del Regio esercito. Questa fotografia “storica” è custodita insieme ad altre 92 fotografie, in uno dei molteplici archivi privati conservati presso l’Ufficio storico dell’Aeronautica Militare. Si tratta dell’archivio privato dell’aviatore Mario De Bernardi (1893-1959) – eccellente pilota, decorato da numerose medaglie al valor militare – acquisito nel 2013 dall’Ufficio storico dell’Aeronautica Militare grazie alla donazione della figlia Fiorenza[1] .

La documentazione prodotta e accumulata da Mario De Bernardi è stata raccolta e rilegata in 10 volumi dalla moglie del pilota Maria Vittoria Falorsi, e copre un arco cronologico che va dal 1914 al 1960. Tra i materiali eterogenei del fondo, un cospicuo numero di riproduzioni fotografiche, fra cui l’immagine sopra descritta, contenuta nel fascicolo “Fotografie I”, datato settembre 1914- novembre 1925, circa. Si tratta di immagini in bianco e nero o color seppia, in cui spesso sono presenti dei commenti manoscritti dallo stesso De Bernardi o dalla moglie, molto utili per identificare i personaggi immortalati, o i luoghi dello scatto.

Il fondo De Bernardi è consultabile su xDams, la piattaforma di descrizione archivistica scelta dall’amministrazione dell’Ufficio storico dell’Aeronautica Militare, mentre Regesta.exe ha curato la migrazione dei dati descrittivi. La documentazione è conservata per legge presso la sede dell’istituzione sopra citata ed è costituita da diversi nuclei documentari, suddivisi tra l’archivio istituzionale – in cui sono presenti documenti prodotti durante la Prima guerra mondiale, ma anche ascrivibili alla Regia Aeronautica e all’Aeronautica Militare – e una serie di fondi privati provenienti da donazioni. Fra questi, ad esempio, vi è l’archivio di Italo Balbo con il suo rilevante materiale fotografico. Ultimamente, si è aggiunta l’interessante banca dati relativa ai fascicoli dei prigionieri anglo-americani durante la Seconda guerra mondiale.

Per celebrare il centenario dell’Aeronautica Militare, è quindi d’obbligo partire dalla rievocazione delle gesta dei suoi precursori che, grazie alle loro prodezze, contribuirono al perfezionamento degli aeroplani e gettarono i semi per la nascita della Regia Aeronautica, che sarà istituita solamente il 28 marzo del 1923.

È proprio da questa data simbolica che l’Aeronautica Militare ha iniziato le celebrazioni per il suo centenario: il 28 marzo 2023 è stata organizzata una commemorazione militare nel cuore di Roma. Immancabile lo straordinario volo delle Frecce Tricolori e le numerose esperienze in cui era possibile cimentarsi a piazza del Popolo, presso il villaggio aeronautico Air Force Experience, rivolto a curiosi di ogni età. Inoltre, per questa importante occasione, il 3 maggio verrà inaugurato e aperto al pubblico il Museo storico dell’Aeronautica Militare presso l’aeroporto “Luigi Borlot” a Vigna di Valle, sulle sponde del suggestivo lago di Bracciano. Negli hangar, infatti, sono conservati numerosi velivoli storici – come ad esempio lo Spad S. VII, risalente al 1916 e facilmente identificabile grazie alla presenza del teschio nero: il segno distintivo dell’aviatore Fulco Ruffo di Calabria, impiegato in pericolose missioni durante la Grande Guerra.

In conclusione, nel 1912, Francesco Baracca così scriveva da Reims durante le sue esercitazioni di volo: «Sono arrivato all’aviazione per modo di dire, senza nemmeno saperlo e senza neppure farmi molto raccomandare, e ora m’accorgo d’aver avuto un’idea meravigliosa perché l’aviazione ha progredito immensamente e avrà un avvenire strepitoso[2]

La previsione di Francesco Baracca sul futuro dell’aviazione sembra che alla fine si sia avverata. In effetti, il tutto viene sintetizzato nel logo scelto dall’Aeronautica Militare in occasione del centenario: sono presenti due aerei – in basso a sinistra vi è un antico velivolo, riconducibile alle prime esperienze di volo, mentre in alto a destra è presente un moderno aeroplano – che racchiudono la volontà di conservare la memoria del passato ma anche di puntare dritto in direzione del futuro.   


[1] Trani Silvia, a cura di, Guida agli archivi dell’Ufficio storico dell’Aeronautica Militare, Istituzioni e fonti militari, 6, Stato Maggiore Difesa, Ufficio Storico, 2018

[2] Baracca, Francesco, Memorie di guerra aerea, Ugo Mursia Editore, Milano, 2003