Tecnologie digitali per il Medioevo: su Digitalia si parla di Memoriali e big data

di 8 Agosto 2023 0

Pubblicato, il 4 agosto scorso, sulla rivista del digitale nei beni culturali Digitalia edita da ICCU, un approfondimento su MemoBo, il progetto condotto dall’Università di Bologna con la partnership tecnologica di regesta.exe. Una ricerca finalizzata all’analisi di una consistente fonte seriale medievale, i Memoriali del comune di Bologna attraverso l’uso innovativo delle tecnologie digitali.

I Memoriali di Bologna

Nei 322 corposi volumi, contenenti 2.471 registri, libri memorialium o memoriali, il Comune ha registrato i contratti stipulati dai cittadini bolognesi fra il 1265 e il 1452, si legge nell’articolo da cui traiamo questa sintesi. All’Ufficio dei Memoriali era infatti demandata la registrazione di contratti, ultime volontà, confessioni stragiudiziali, liberazioni, patti, convenzioni ed emancipazioni, rogati in città e nel contado. L’intento era quello di darvi certezza giuridica, proteggerle da possibili falsificazioni e garantirne la futura conservazione.
I memoriali offrono dunque una ricca messe di dati, esposti secondo una struttura ricorrente e perciò confrontabili; una fonte privilegiata per indagini di storia economico-sociale.

Un case study estremamente significativo

L’utilizzazione di tecnologie informatiche mostra il proprio valore conoscitivo nella gestione e nell’analisi di grandi volumi di dati, di corpose serie documentarie; la serie dei Memoriali rappresenta dunque un case study estremamente significativo.
Il cuore del progetto è un database appositamente costruito sulla piattaforma archivistica xDams per rendere ricercabili in serie gli elementi fondamentali di ogni atto.
Un ulteriore elemento di investigazione ed arricchimento delle informazioni è garantito dall’adozione delle tecnologie Linked (Open) Data. La capacità di gestire grandi quantità di dati, così come le modalità con le quali essi vengono prodotti, organizzati e descritti, rappresentano la sfida principale sulla quale sperimentare l’utilizzo di queste tecnologie: attraverso inferenze e “ragionamenti” sulle particelle di informazione i LOD sono in grado di restituire nuove e inaspettate connessioni, passando da una descrizione archivistica orientata alla gestione dei record a sistemi informativi incentrati sui dati.
I LOD rappresentano una grande opportunità di arricchimento della descrizione archivistica, uno strumento efficace per accrescere la visibilità dei contenuti pubblicati, perché la granularità delle informazioni consente di esplorare il patrimonio complessivo da più punti di accesso, incrementando l’accessibilità. Questo facilita gli utenti nella scoperta dei contenuti, mettendo in evidenza i dati prodotti e aumentando il traffico verso i siti web degli istituti produttori.
Tale atomizzazione dell’informazione – si legge ancora nel contributo – consente un incremento della ricercabilità e visibilità delle singole pagine da parte di altri repository documentali ai quali questi dati possono essere linkati, direttamente o attraverso infrastrutture come Wikidata.


L’articolo, a firma di Giovanni Bruno e Fabiana Guernaccini per regesta.exe, Francesca Delneri per l’Archivio di Stato di Bologna e  Tommaso Duranti per l’Università di Bologna, dal titolo “Il progetto MemoBo: sinergie e nuove sfide a partire dai Memoriali bolognesi” è pubblicato nel V. 18 N. 1 (2023) della rivista Digitalia ed è scaricabile online.

Il sito del progetto: https://site.unibo.it/memobo/it

Sulla storia del progetto si veda anche l’articolo  apparso sul nostro magazine il 14 luglio 2021.