Il primo bombardamento di Roma, il 19 luglio 1943

70 anni fa un’estate di dolori e di speranze
di 19 Luglio 2013 0

Roma conosce il suo primo bombardamento il 19 luglio del 1943; tutta l’estate del 1943, d’altra parte, è un susseguirsi di eventi di importanza cruciale per la liberazione dell‘Italia.

Il quartiere San Lorenzo è quello maggiormente colpito ma tutta la città subisce danni e soprattutto è sotto choc.

Gli Anglo Americani sono ancora “i nemici” e il bombardamento della città Eterna, oltre al dolore per le vittime, appare una sorta di profanazione. In queste immagini  – che mostrano la Principessa di Piemonte visitare le rovine della città –  il bombardamento viene raccontato da operatori e commentatori dell’Istituto Luce.

Il 3 agosto il bombardamento si ripete e in questo secondo filmato è addirittura Papa Pio XII arrivare tra la folla in compagnia del Cardinal Montini.

Roma in realtà non fa altro che condividere la sorte di tante città italiane che sono state identificate come possibili obiettivi di successive azioni militari: i centri abitati della Sicilia, Napoli, Salerno, Reggio Calabria, Foggia; quest’ultima distrutta perché obiettivo da conquistare proprio per il suo aeroporto dal quale far partire nuovi raid verso il nord Italia.

Luglio 1943 è un mese decisivo per la liberazione dell’Italia. Gli alleati hanno conquistato il Nord Africa e proprio da qui partono il 9 e 10 luglio per invadere la Sicilia: l’operazione Husky del generale Patton ha successo e le truppe americane, piene di giovani italo americani, fraternizzano con la popolazione locale esausta.

Jack Belden, corrispondente di guerra di Life ferma in un suo resoconto l’immagine dell’entusiasmo per la liberazione ed i liberatori mentre i soldati dell’esercito italiano marciano prigionieri: “i soldati italiani, mentre passavano attraverso la folla dei loro connazionali che acclamavano i soldati di un altro paese, devono essersi sentiti veramente amareggiati”.

L’operazione Husky  ha successo ma negli anni successivi si parlerà anche del presunto aiuto dato in Sicilia e Campania da boss italoamericani, come Lucky Luciano.

La controversa tesi sembrò essere accreditata nel dopoguerra dalla sospetta espulsione di Luciano documentata da questo filmato Luce del 1947.

I bombardamenti nel resto dell’Italia hanno scopi tattici ma anche di comunicazione e il bombardamento di Roma deve accrescere il senso di vulnerabilità del regime. Il 25 Luglio il Gran Consiglio del Fascismo destituisce Mussolini che viene arrestato mentre Badoglio viene nominato Primo Ministro.

L’importanza della campagna area di Italia viene celebrata nel 1947 dal film Thunderbolt! realizzato dal regista John Sturges (sfida all’OK Corral) con la partecipazione di James Stewart.

Focalizzato sugli eventi del 1944 fino alla liberazione di Roma contiene materiali raccolti in tutta la campagna d’Italia, a partire dai filmati realizzati da un altro celebre regista William Wyler (Vacanze Romane, Ben Hur) maggiore dell’aviazione in Italia dal 1943 al 1945. Willian Wyler documenterà direttamente dagli aerei  il bombardamento di Battipaglia in particolare, evento che lo colpì molto. Si può osservare il risultato di quelle incursioni in un filmato dell’Istituto Luce.

Lo scrittore Norman Lewis, autore di Naples 44 e all’epoca ufficiale al seguito dell’esercito inglese con compiti di documentazione degli eventi, visitando la città, parlerà di “una Guernica Italiana” riservando aspri commenti alla conduzione delle operazioni da parte del Generale Clark, definito lo “Sterminatore dell’Italia del sud”, responsabile, secondo Lewis, della distruzione di Altavilla la cui popolazione, sospettava, avesse aiutato i tedeschi.

L’8 settembre lo stesso Badoglio firma l’Armistizio con gli americani. Si festeggia sia in Italia che in America ma la guerra è ben lungi dall’essere finita.

Nella stessa notte muore il primo ufficiale dell’esercito Italiano per mano tedesca: si tratta del Generale Ferrante Gonzaga, comandante della divisione di difesa costiera nella provincia di Salerno, ucciso dai tedeschi per essersi rifiutato di cedere le armi. La sua Divisione avrebbe dovuto opporsi allo sbarco dalle navi alleate già affacciatesi nel Golfo di Salerno per la più grande operazione aeronavale prima dello sbarco in Normandia dell’anno successivo. La decisione di Badoglio, tenuta nascosta a tutto l’esercito, lo aveva consegnato al martirio.

Il 9 settembre il generale Clark lancia l’operazione Avalanche. L’operazione, seppure celebrata dagli alleati in questo documentario chiamato “The Battle of Salerno” , da un punto di vista militare arriva molto vicina al fallimento e le truppe sono addirittura pronte al reimbarco nelle giornate successive.

La difesa di Kesserling, che contravviene agli ordini, rischia di procurare ai tedeschi un clamoroso successo che probabilmente avrebbe cambiato il corso della guerra, rallentando almeno la resa dei tedeschi. Le piccole città della zona, oggetto di vittorie, perdite e riconquiste vengono bombardate, ma alla fine i tedeschi ripiegano e gli inglesi di Montgomery che risalgono dalla Calabria si riuniscono al grosso della 7a armata sbarcata in provincia di Salerno.
Gli inglesi e gli americani procedono verso Napoli –  in questo video li vediamo in azione tra le vestigia di Pompei;  al loro fianco trovano la popolazione locale, come nella “Battaglia di Scafati” nella quale ai resistenti italiani e ai militari alleati si aggregano personalità di spicco della malavita, come Vittorio Nappi: un guappo, soprannominato “o sturente” per i suoi modi raffinati, protagonista di uno dei primi episodi di resistenza italiana.

L’episodio più importante però è la liberazione di Napoli nelle celebri “4 giornate”. Prima dell’arrivo degli alleati la popolazione insorge e costringe i tedeschi alla resa, sventando il piano di deportazione di massa e di distruzione della città.

Un maestro del cinema –  questa volta italiano,  Nanny Loy  –  ricostruirà con un racconto realistico quell’insurrezione in un film -Le quattro giornate di Napoli – del quale vediamo una delle sequenze più drammatiche.

Il primo ottobre gli alleati entreranno in una Napoli già liberata alla conclusione di quella tormentata estate di 70 anni fa.

Altre Immagini
>LIFE – sulla strada per Roma
>A walk to the Sun (film del 1945 ambientato durante lo sbarco a Salerno)