Ernesto Basile in mostra per i cent’anni della nuova Aula di Montecitorio

La progettazione "integrale" di un professionista colto, aperto e aggiornato
di 20 Novembre 2018 1

Ampliamento del Palazzo di Montecitorio in Ro[ma]. Prospetto laterale destro. Ernesto Basile architetto]” 28 novembre 1905, Fondo Basile, Archivio storico della Camera dei deputati

Si sono svolte oggi – a cento anni dall’inaugurazione ufficiale dell’aula del Parlamento italiano, avvenuta il 20 novembre 1918 – le celebrazioni per il centenario dell’emiciclo della Camera dei deputati con una cerimonia alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella e l’inaugurazione di una mostra, allestita presso la Sala della Regina, dal titolo “La nuova Aula della Camera dei deputati. Il progetto di Ernesto Basile per Montecitorio”.

La ricorrenza del centenario si è trasformata, quindi, in occasione preziosa per riscoprire e ripercorrere attraverso la presentazione di elaborati grafici, disegni tecnici, schizzi, fotografie, l’attività e l’opera di un professionista colto e aggiornato

L’esposizione è incentrata sulla ricca documentazione grafico-progettuale prodotta per l’ampliamento e adeguamento funzionale di palazzo Montecitorio e sulla figura del suo principale artefice, l’architetto e designer palermitano Ernesto Basile (1857-1932).

La ricorrenza del centenario si è trasformata, quindi, in occasione preziosa per riscoprire e ripercorrere attraverso la presentazione di elaborati grafici, disegni tecnici, schizzi, fotografie, l’attività e l’opera di un professionista colto e aggiornato, di una personalità di spicco della cultura architettonica italiana dei primi del Novecento e di uno dei principali protagonisti del rinnovamento “modernista” delle arti applicate italiane.

Ampliamento del Palazzo di Montecitorio in Roma. Sezione trasversale […] 28 novembre 1905, Fondo Basile, Archivio storico della Camera dei deputati

Attraverso, in particolare, il corpus grafico del fondo Basile “vero e proprio“ (composto da circa 1.900 disegni, ora pubblicati sul sito dell’Archivio storico della Camera) che va dal 1902, anno dell’incarico ufficiale all’architetto siciliano, al 1928, data di uno degli ultimi disegni prodotti, conservato presso l’archivio Storico della Camera dei Deputati, è possibile ripercorrere le varie fasi progettuali che hanno portato alla costruzione della nuova ala di palazzo Montecitorio scelto, nel 1871, a sede del Parlamento italiano. Soggetto di tavole, planimetrie, piante, sezioni, particolari di decorazioni e arredi, è, dunque, il nuovo corpo di fabbrica di forma quadrangolare, con al centro l’aula a emiciclo dei deputati, collegato all’edificio storico preesistente, ideato dal Bernini, mediante un ampio vano di raccordo, la cosiddetta Galleria dei passi perduti, oggi nota come Transatlantico.  Tale ambiente, che funge da struttura filtro, rappresenta il momento più alto di una progettazione architettonica “integrale”, unitaria, che va dalla macro-scala dell’intervento urbanistico-architettonico alla micro-scala dell’oggetto d’uso quotidiano secondo uno dei principi fondamentali del modernismo.

Accanto a tale documentazione grafica inerente l’incarico ministeriale romano che, in parte, significò per il Basile, soprattutto per quanto concerne l’involucro esterno, un ritorno all’eclettismo degli esordi, a una rivisitazione degli stili storici in particolare del classicismo rinascimentale, si incontra una ricca scelta di materiali grafici messi a disposizione dall’archivio Basile e dall’Università di Palermo riguardanti le opere architettoniche (edifici pubblici, ville, villini, palazzi ecc.) e gli arredamenti, realizzati a Palermo, Roma e nelle città italiane (Torino, Venezia, Milano) delle grandi esposizioni internazionali, negli anni precedenti e immediatamente successivi l’anno di avvio dell’iter progettuale per Montecitorio.

Ampliamento del Palazzo di Montecitorio in Roma. Schema sistema di riscaldamento e ventilazione. Sezione longitudinale mediana. Tav. XXVIII, Fondo Basile, Archivio storico della Camera dei deputati

A partire dal 1899 l’anno cruciale delle ville Igiea e Florio a Palermo, e della vincente, innovativa collaborazione con la ditta di mobili e arredi Ducrot – di cui Basile divenne il designer di eccellenza riscuotendo con i suoi originali ed eleganti mobili e oggetti “d’arte decorativa moderna”, al passo con i tempi “Art Nouveau”, grande successo di pubblico e critica -, l’architetto siciliano maturò un linguaggio architettonico-decorativo che, esplicitato in abitazioni private di facoltosi committenti, e in ambienti espositivi, diede luogo alle realizzazioni più notevoli dello stile “floreale” made in Italy, del Liberty italiano.

Due sono le linee di ricerca individuabili nel disegno dei suoi mobili e oggetti d’arredo: l’una più decorativa, elaborata, ricca di inseriti pittorici e scultorei, anti-seriale che viene incontro alle esigenze di rappresentanza di una committenza aristocratica; l’altra più economica e di serie, più geometrica ed essenziale, messa a punto negli arredamenti ideati per Ducrot e presentati ad esposizioni internazionali come quella di Torino del 1902.

Notevoli, infine, i disegni dal vero, gli schizzi di architetture storiche, provenienti dal fondo eredi Basile, di mano di un uomo colto e “aperto” che seppe trarre ispirazione sia dal mondo naturale che dalla cultura architettonica del passato nonché dal contesto artistico europeo contemporaneo.

 


La mostra sarà aperta al pubblico dal 21 novembre fino al 25 gennaio 2019.
Nell’ambito della mostra sarà possibile, grazie ad un’applicazione touch che Regesta ha predisposto per l’occasione, navigare i materiali digitali di diversa provenienza esposti nelle varie sezioni, accedere e visualizzare la ricca documentazione grafica appartenente: al fondo Basile dell’Archivio storico della Camera dei deputati; al fondo Eredi Basile dell’Archivio Basile di Palermo; alla Dotazione Basile nelle Collezioni Scientifiche del Dipartimenti di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo