Il 9 aprile del 1969 a Battipaglia infuria una dura rivolta, nel corso degli scontri muoiono nei pressi del Municipio Teresa Ricciardi, alla finestra di casa e Carmine Citro, 19 anni, raggiunti entrambi da pallottole della Polizia.
Il 10 aprile di quell’anno raggiunge la città Luigi Perelli, allora regista di Unitelefilm (la società di produzione fondata nel 1963 dal PCI) per raccogliere interviste e immagini sulla tragedia che, solo pochi mesi dopo Avola, aveva provocato altre due vittime innocenti. Il materiale girato nell’occasione è presente in diversi documentari di quel periodo, a cominciare dal suo primo cortometraggio, integrato successivamente con le immagini della presentazione, un anno dopo alla Camera del Lavoro a Battipaglia e dal titolo Autoanalisi di una rivolta.
Le immagini sono però presenti anche, con la colonna sonora di Luigi Nono, nel documentario la Fabbrica, sugli scioperi alla Fiat durante il cosiddetto “autunno caldo” e in altre opere.
La documentazione cinematografica, ma anche i riferimenti nei materiali della Commissione P2 e in quella Moro, testimoniano dell’impatto che ebbe sulle lotte sindacali la vicenda di Battipaglia e lo sciopero generale che ne seguì. Un percorso che trovò, a dicembre, il tragico epilogo nella strage di Piazza Fontana.
Il 13 aprile, in occasione del cinquantesimo anniversario di quelle giornate l’Amministrazione Comunale di Battipaglia, con alcune associazioni culturali locali, tra cui Mubat e 9 aprile 1969, hanno inteso ricordare il sacrificio delle vittime innocenti con alcuni eventi tra cui una mostra, incontri e con una giornata conclusiva – 50 anni dai moti del ’69 – incentrata sul racconto di Luigi Perelli. Insieme alla sua, le testimonianze dei comandanti dell’epoca della polizia locale, Giuseppe Forte, e dei Carabinieri, Antonio De Marco. Sono intervenuti il figlio del sindaco Vicinanza, Renato, di cui è stata proiettata un’intervista alla RAI del 1969, il senatore Roberto Napoli, l’onorevole Nicola Acunzo e Raffaele Petrone, dell’associazione 9 aprile 1969.
Ha introdotto la Sindaca Cecilia Francese che ha promosso l’iniziativa. Ha moderato Carlo Bruno che ha anche presentato altri materiali tratti da archivi audiovisivi.
Luigi Perelli però ha scelto anche di promuovere una nuova interessante iniziativa, in collaborazione con l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e supportata dall’associazione Mubat; con il collega Pino Bertucci ha raccolto, in due giorni, nuove testimonianze di chi c’era: il maresciallo De Marco, il cronista del Roma Vito Telese e ha ascoltato la voce di chi ha raccontato la situazione attuale di Battipaglia, con una costante perdita di posti di lavoro, la sindaca e alcuni cittadini.
Un’esperienza assolutamente singolare nella quale Perelli ha riannodato il filo con le vicende di 50 anni fa e in particolare è stato commovente l’incontro con la sorella di Carmine, Liliana, protagonista allora di un toccante racconto delle ultime ore trascorse con il fratello. L’esperimento di tornare a documentare, per scoprire cosa è cambiato dopo 50 anni, è probabilmente il miglior omaggio che si poteva rendere a Carmine Citro e Teresa Ricciardi, per impedire che la loro morte sia stata un sacrificio di cui le nuove generazioni ignorino il significato.