Gianni Minà e il Blitz al Quirinale

di 28 Marzo 2023 0

Pertini riceve Gianni Minà, conduttore della trasmissione televisiva “Blitz”, con il pugile Nino La Rocca

Metti insieme Gianni Minà e la sua troupe, un Presidente che fa i suoi blitz al telefono in trasmissione, un pugile del Mali emozionato che agita la sua nuova carta di identità italiana: sono questi gli ingredienti di unudienza privata al Quirinale avvenuta nel 1983, il 7 novembre.

A fare gli onori di casa ovviamente il Presidente Pertini che riceve Gianni Minà, conduttore di una trasmissione di successo su Rai due, Blitz, assieme al pugile Nino La Rocca protagonista di una storia di integrazione a lieto fine anche grazie alle sollecitazioni dello stesso Pertini, “intervenuto in diretta” , racconta l’AGI (Agenzia Giornalistica Italiana) nel corso del programma, in onda il 30 ottobre.
Quattro anni fa, quando sono arrivato a Roma, venivo considerato un buffone […]  Ora, con il pugilato sono arrivato ad essere ricevuto dal Presidente della Repubblica […] Non appena sono entrato ho fatto vedere al Presidente la mia nuova carta di identità e lui mi ha alzato il braccio in segno di vittoria”. Il Presidente aveva seguito l’incontro La Rocca – Volbrecht, trasmesso nel corso del programma. “Mi ha detto“, proseguiva l’atleta, “di aver sentito anche lui il pugno che ho preso alla decima ripresa”. Se il pugile è emozionato, Pertini è loquace e intrattiene per più di un’ora la coppia facendo, sembra, attendere anche il Presidente del consiglio, Bettino Craxi: “Ha parlato del Libano e dei giovani italiani che sono lì, dello sport in generale, della bicicletta che aveva e della sua passione per Coppi”. Un vasetto di pesto per il Capo dello Stato ligure doc (era originario di Stella) portato in omaggio dal pugile, una foto di gruppo, e si chiude l’incontro.

Queste le storie che Minà voleva raccontare nel programma contenitore ideato due anni prima da Giovanni Minoli, capostruttura di Rete 2 per il pubblico della domenica pomeriggio.
Blitz era nato nel novembre del 1981 per raccontare in modo innovativo lo sport come spettacolo e far divertire gli spettatori con gli ospiti invitati in studio assieme ad amici e collaboratori. Ogni puntata un tema da approfondire. Quale giornalista migliore di Minà, pensava Minoli, “brillante e simpatico” e “in grado di mescolare sport e spettacolo”?

Radiocorriere, 1981, n. 47. Con l’intervista a Giovanni Minoli

Qualche mese prima dell’udienza al Quirinale Minà aveva risposto ai radioascoltatori interpellati da Gianni Bisiach per Radio anch’io sul tema dei programmi della tv pubblica e della tv privata, in particolare sui programmi di Giovanni Minoli, Mixer e Blitz. A chi lo accusava di complicità “inconsapevole” con la lottizzazione della televisione di stato rispondeva elencando i temi di ciascuna puntata, non dettati da un’agenda politica: Giuseppe Verdi, le colonne sonore, la nazionale di calcio, commedia all’italiana, Cinecittà, Paul Anka, la musica negra, le donne nel rock, Cannes, musica folkloristica… Nel novembre avrebbe aggiunto il servizio su un’udienza privata al Quirinale.

Fotografie, comunicati, diari presidenziali, le trasmissioni radiofoniche di Bisiach –  tutti pubblicati dall’Archivio storico del Quirinale – la collezione completa del Radiocorriere, disponibile online grazie alle teche Rai, la piattaforma Rai Play, un mondo di documenti, anche se purtroppo frutto di selezioni editoriali, consentono di aprire un piccolo squarcio sulla vita del “cronista da marciapiede” appena scomparso (è una definizione che Minà dà di se stesso) sulla tv e sulla radio degli anni Ottanta, su una Presidenza scoppiettante e mediatica, su un percorso di integrazione, sul mondo dello sport e dello spettacolo.