Visioni di un patrimonio

Il nuovo portale della fotografia del Ministero della Cultura
di 15 Maggio 2024 0
ECOLE REALE, 1902, Fondo Ferro Candilera, ICCD

“Essendo nella Sua patria non manco di inviarle molti saluti, Capitan Bozo, 9 agosto 1902″… 

Mentre l’Unesco censisce  i danni ai siti culturali dell’Ucraina invasa dai russi di Putin (ad oggi sono 351 i  siti danneggiati dal 24 febbraio verificati dalla organizzazione internazionale) possiamo solo sperare che queste splendide visioni delle città e dei paesaggi ucraini siano ancora integri. Eccole le strade di Odessa – in Crimea, penisola annessa da Mosca nel 2014 –  in una cartolina pubblicata nel nuovo portale dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) – Ministero della Cultura dedicato alla fotografia.     

Oggi 15 maggio alle 16 il Portale della fotografia sarà presentato ufficialmente nell’ex Chiesa delle Zitelle, in via di San Michele 18 (il comunicato stampa, scaricabile)

A volo d’uccello diamo un’occhiata al portale e alle mille storie possibili.

L’esperienza visiva del portale

Il sito ci restituisce una storia visuale di tre secoli, dall’invenzione della fotografia ad oggi, attraverso l’esplorazione approfondita di 240.000 fotografie, ricche di informazioni di contesto, collocate in un patrimonio  informativo di oltre 400.000 schede navigabili. Le immagini appartengono a 83 fondi fotografici, la maggior parte dei quali conservati dall’ICCD (73); a questi si aggiungono i fondi dei partner  (Istituto Autonomo Villa Adriana e Villa d’Este, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia,  Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini).

Ci viene offerta un’esperienza di conoscenza scientifica poiché l’Istituto “esplica funzioni di ricerca, indirizzo, coordinamento tecnico-scientifico finalizzate alla documentazione e alla catalogazione dei beni culturali”; ci viene proposta un’esperienza estetica di puro godimento, che non ha nulla a che vedere con le navigazioni penalizzanti di tante risorse esposte da “digital libraries” troppo spesso prive di informazioni di contesto e/o proposte con visualizzazioni di bassissima qualità.

Qui le immagini si dispiegano in tutta la loro bellezza: con il visualizzatore Mirador si lasciano penetrare in profondità con zoom e inquadrature di dettaglio, pronte ad essere reinquadrate e reinterpretate dall’utente; si scaricano (la licenza scelta è Beni Culturali Standard dove il riuso è libero per fini di studio, ricerca, libera manifestazione del pensiero o espressione creativa; attività di valorizzazione del patrimonio culturale;  attività editoriali);  si storicizzano,  leggendo le informazioni di contesto. Qui le immagini sono pronte ad essere condivise dalle innumerevoli comunità che animano, spesso con passione e serietà (diciamolo, una volta tanto) i social media, aggregando gruppi di interesse sulla memoria storica del paesaggio. O a nutrire e arricchire, perché no, ricordi personali e familiari. E per quest’ultimo sguardo, ricordiamolo, l’ICCD ha già avviato un altro affascinante progetto: il portale Scene da un patrimonio, dove si invitano gli utenti a condividere la propria esperienza del patrimonio inviando le fotografie personali, dando corpo, attraverso l’archivio digitale pubblicato, ad una narrazione corale di tante voci disperse.

La filosofia di pubblicazione del portale, realizzato con la partnership tecnologica di regesta.exe, è la stessa adottata dall’Istituto nel 2019 per la consultazione sul web del nuovo catalogo dei beni culturali: stesse tecnologie di conservazione e pubblicazione delle informazioni fondate su interoperabilità, standard di apertura e condivisione (IIIF e LOD), stessa centralità dell’utente nella progettazione delle funzionalità di navigazione.

Ucraina, Kiev. Giochi di bambini nel parco pubblico. Viaggio in occasione di una visita alla famiglia Barjatinskij (Dettaglio) Fondo Chigi, ICCD

L’immagine conquista la prima pagina naturalmente: la homepage presenta i contenuti avvolgendo l’utente in un racconto visivo affidato all’emersione casuale di immagini provenienti dal patrimonio fotografico dell’ICCD, che, ricordiamo, parte dal XIX secolo, dalle documentazioni del Gabinetto Fotografico Nazionale (e dalle successive acquisizioni di prestigiosi collezioni o fondi) e dell’Aerofototeca Nazionale,  confluiti poi, negli anni Settanta del Novecento, nell’ICCD. Un’esperienza di visione giocosa e mutevole per il visitatore, un’offerta di contenuti sempre dinamica per la digital library dell’ICCD.

L’home page è strutturata in fasce orizzontali per la navigazione dei contenuti, organizzati in percorsi di esplorazione per Istituti partecipanti al progetto, Fondi e collezioni, fotografie, fotografi, tecniche. 3 sezioni prevedono un accesso immediato all’aerofototeca, ai progetti di Fotografia contemporanea, ai fondi del Gabinetto fotografico. Una fascia informa sui progetti e le attività promosse dall’Istituto, un’altra propone itinerari nel patrimonio fotografico dell’Istituto (Altre storie). Una mappa geografica interattiva colloca le immagini nei luoghi di ripresa, naturalmente esplorabili direttamente dalla carta grafica.

In alto in home page si può accedere alla ricerca libera e avanzata dell’intero Catalogo. Se la consultazione in modalità avanzata conserva campi e voci di esplorazione per esperti e specialisti, la navigazione semplice consente a tutti di accedere in modo intuitivo e differenziato, con ricerche mirate, al cuore dell’archivio: l’indicazione della consistenza sempre presente ci informa sull’esito numerico della nostra ricerca mentre i filtri collocati a destra permettono di raffinare le scelte restringendo ai risultati con immagini, selezionando  fondi e collezioni in cui muoversi, luoghi di ripresa in cui  soffermarci, cromatismo delle immagini da vedere, quale definizioni dell’immagine (se negativo, positivo, etc.), quale data, quale autore della fotografia scegliere. In questo modo i filtri contestualizzano la ricerca in modo dinamico, rafforzando il potere conoscitivo della navigazione nella banca dati. Inoltre condividendo le modalità di pubblicazione dei dati del portale dei beni culturali   – dati catalografici in totale conformità con gli standard del web semantico  – tutte le  informazioni del Catalogo fotografico si arricchiscono delle risorse disponibili nella LOD Cloud collegandosi ad altri dataset, siano essi  prodotti dall’amministrazione dei beni culturali, come quello del Catalogo dei beni culturali, siano essi dataset esterni (Getty, VIAF, etc)

Il patrimonio

Lasciamo la parola all’Istituto che presenta le sue raccolte.

“Il patrimonio fotografico dell’ICCD rappresenta una delle più importanti raccolte pubbliche di fotografia storica nazionale con alcuni milioni di fototipi che vanno dal 1840 a oggi. Le raccolte sono il frutto dell’attività e delle acquisizioni curate dai due istituti storici – il Gabinetto Fotografico Nazionale e l’Aerofototeca Nazionale – confluiti nell’ICCD nel 1975”.
Il Gabinetto Fotografico venne istituito nel 1895, per “documentare lo smisurato patrimonio storico, artistico e paesaggistico del Paese da poco unificato”. Nel corso degli anni le raccolte del Gabinetto Fotografico sono state incrementate grazie a una lungimirante politica di acquisizioni che ha assicurato allo Stato prestigiose collezioni o fondi. Le politiche di acquisizione (ininterrotte dal 1906 ad oggi) hanno seguito l’evoluzione dell’istituto: in principio la scelta mirava ad arricchire l’Archivio GFN con fondi che ne integrassero la completezza dal punto di vista dei soggetti, dei luoghi o dei monumenti rappresentati, in linea con l’azione di tutela e catalogazione che il Gabinetto era chiamato a svolgere. Successivamente sono entrate a far parte del patrimonio intere collezioni o archivi che pur avendo poco a che fare con la natura catalografica dell’Istituto sono state acquisite dallo Stato in virtù del loro incontestabile valore storico e artistico.
Negli anni Settanta un altro nucleo consistente è confluito nel Gabinetto Fotografico: il Fondo Antichità e Belle Arti (MPI). Generato a partire dal 1870 dall’attività istituzionale di tutela, esso costituiva l’archivio fotografico della Direzione generale antichità e belle arti del Ministero della Pubblica Istruzione, confluito in ICCD, quando le funzioni di tutela sono passate al Ministero dei Beni Culturali. 
L’interazione tra l’archivio storico e la fotografia contemporanea è uno dei cardini della ricerca che l’ICCD sta portando avanti dal 2011.

Per avere un colpo d’occhio sulla storia dell’Istituto e dei suoi fondi attraverso si visualizzi la struttura navigabile della guida pubblicata nel portale.

Torniamo a Odessa

Torniamo all’Ucraina e alle viste di Odessa, centro multiculturale, città di sogno (come recita il titolo  di un libro che ne ricostruisce la storia  ). Ecco il teatro nazionale, commovente scenario della Resistenza di Kiev interpretata dall’orchestra dell’opera; e altre cartoline di Odessa che il portale ci mostra.

Odessa Theatre de la ville teatro della citta’, 1907, Fondo Ferro Candilera, ICCD

Il giornalista Ugo Poletti, attento conoscitore della storia della città, ne raccontava il profilo pochi mesi dopo l’invasione russa su l’Eco di Bergamo  e ha recentemente scritto un libro “Nel cuore di Odessa”.

E ora torniamo alle cartoline (8 su Odessa) della collezione, denominata Ferro Candilera. Denominazione dovuta all’unione dei cognomi dei precedenti proprietari, Giuseppe Candilera e sua moglie, la signora Bruna Ferro, che vendette la raccolta al Ministero nel 1989, dopo la morte del marito.

Candilera, che in parte aveva ereditato dalla famiglia la preziosa raccolta, l’aveva poi arricchita e incrementata nel corso della sua vita di appassionato filatelico e studioso della storia postale.
Le cartoline coprono un arco temporale compreso tra la fine dell’Ottocento e gli anni Settanta del Novecento e offrono un’ampia documentazione del territorio nazionale ed estero.
Il fondo originale è composto da circa 100.000 cartoline, nella maggior parte dei casi scritte e spedite.  Nel portale è possibile visualizzarne 12.200.

Usciamo per qualche minuto dal portale della fotografia per terminare il percorso nell’Archivio storico Luce che, tra gli altri documenti posseduti, racconta in un servizio del cinegiornale Luce  “come nasce una cartolina illustrata” (Giornale Luce C 317, 1943) e in un reportage bellicistico di Gianni Darsena, con la fotografia di Augusto Tiezzi, la città “europea” occupata dai nazisti.


Oggi, 15 maggio 2024, presso l’ex Chiesa delle Zitelle, in via di San Michele 18, si terrà il primo del ciclo di incontri promosso da ICCD “Ordinare le cose. Catalogo fotografia e archivio”.
Diviso in due sessioni, realizzate con il patrocinio Rai e la media partnership di Rai Cultura, l’incontro prevede la presentazione del Portale della Fotografia del MiC.

ore 16:00-17:00
Il portale della fotografia del MiC: fotografia.cultura.gov.it
Intervengono:
Carlo Birrozzi, ICCD
Giovanni Bruno, Regesta Exe
Simona Turco, ICCD
Alessandro Coco, ICCD
Francesca Fabiani, ICCD

ore 17:00-19:30
Sorprendente fotografia, impressioni dall’archivio
Intervengono:
Olivo Barbieri, fotografo
Maria Grazia Calandrone, scrittrice
Stefano Mordini, regista

Modera:
Silvia De Felice, Capo Progetto Rai Cultura

L’incontro sarà anche trasmesso sul canale You Tube dell’ICCD