Education, first

di 29 Marzo 2016 0
https://www.youtube.com/watch?v=gksAyQPPD5E


In questi giorni di cieca violenza, laicamente, accogliamo l’invito  “militante” di un religioso che si dedica all’educazione – Monsignore Andrea Lonardo, Direttore Ufficio Catechistico e Servizio per il Catecumenato –  alla  divulgazione di due testimonianze preziose: due voci femminili, quella di Malala,  la giovane pakistana musulmana colpita alla testa e al collo da un colpo di pistola esploso da un talebano il 9 ottobre del 2012  e quella di Myriam, una bimba cristiana irachena fuggita a Erbil da Qaraqosh, Irak, a causa delle violenze dell’Isis.
“Dinanzi agli attentati che continuano e continueranno”,  Andrea Lonardo invita  “ad  educare con passione e in libertà, a cominciare dalle bambine e dalle ragazze”.  “La mia proposta”, continua il religioso, “è di puntare nella scuola inter-culturale, nelle parrocchie, nelle moschee, nei luoghi di dialogo inter-religioso, nei luoghi di incontri «laici» sulla testimonianza di persone che hanno già trovato la soluzione: educare con passione, insegnando a leggere e a dibattere liberamente di tutti i temi, approfondendo ogni insegnamento religioso che invita alla libertà e al  perdono, a partire dalla possibilità di studio per le donne […] Le due testimonianze più alte che ho in mente sono di due donne, due ragazze, una musulmana ed una cristiana, Malala Yousafzai e Myriam. Ci impegniamo a farle conoscere a tutti? I video che propongo sono questi che seguono – notissimi, ma mai abbastanza – da far vedere a scuola, in parrocchia, in moschea, negli incontri non religiosi. Sono due donne, due ragazze, che hanno da insegnare a tutti, innanzitutto agli uomini e agli adulti”.

Myriam, la profuga irachena

Myriam, la profuga irachena

Le parole pronunciate  da Malala, aggiungiamo noi, il 12 luglio 2013, nella sede di New York delle Nazioni Unite, vanno al cuore del problema in modo semplice e diretto:  “Let us pick up our books and our pens: they are the most powerful weapons; one child, one teacher, one book, and one pen can change the world. Education is the only solution,  education first”. Oggi, dopo l’ennesima strage – nel parco di Lahore in Pakistan, dove i cristiani erano riuniti per festeggiare la pasqua, e dove si contano almeno trenta bambini tra le vittime  – è a Malala (Premio Nobel per la Pace nel 2014 per la lotta contro la soppressione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all’istruzione) che vogliamo ridare  la parola.