I linked open data per i beni culturali al Salone di Ferrara

Il report dei nostri inviati al Salone, il 7 e 8 aprile
di 13 Aprile 2016 1
Esemplare di Aricia agestis

Esemplare di Aricia agestis

A Ferrara sono andanti in scena i dati aperti: in occasione del Salone del Restauro, l’Istituto per i beni artistici culturali e naturali (IBACN) della Regione Emilia-Romagna e l’Istituto Centrale del Catalogo e della Documentazione (ICCD) del Ministero dei beni e delle attività culturali (MIBACT) hanno realizzato due eventi dedicati al web of data. Il web of data è l’evoluzione del web attuale in grado di supportare la condivisione e il riuso delle informazioni e delle relazioni tra i dati: una delle sue essenziali componenti tecnologiche sono i linked open data.

Da anni il MIBACT e le Regioni raccolgono, organizzano e rendono fruibili informazioni sui beni culturali attraverso la rete. A Ferrara due eventi sono stati l’occasione per “presentare alcuni progetti di pubblicazione di linked open data del dominio cultura, esplorarne le ragioni tecniche e scientifiche e delineare le azioni future per favorirne un riuso consapevole ed efficace” (Fonte: IBACN).

Il primo evento è stato il Convegno organizzato da IBC dedicato a “I linked open data per i beni culturali: iniziative e prospettive”. Dopo l’introduzione appassionata del Prof. Angelo Varni – Presidente di IBACN della Regione Emilia-Romagna – dedicata all’importanza della condivisione dei dati e al ruolo – in questo ambito – della Regione Emilia-Romagna, ha preso la parola l’Ing. Alessandro Zucchini, Direttore di IBACN, con un intervento sull’esperienza della Regione Emilia-Romagna nella valorizzazione dei patrimoni culturali sul web. L’Ing. Zucchini, giustamente orgoglioso di quanto realizzato finora dall’Istituto emiliano-romagnolo in tema di pubblicazione di dati “aperti”, ha anche sottolineato l’importanza delle licenze “aperte” associate i dati per favorire il massimo riuso dei dati stessi, anche con finalità commerciali (IBACN pubblica infatti con licenza CC-BY).

Al Salone di Ferrara la presentazione di progetti di pubblicazione di linked open data del dominio cultura e il punto sulla iniziative in corso e le prospettive

Quindi ha dato la parola al Dott. Federico Morando, Fellow Centro Nexa su Internet & Società del Politecnico di Torino, che ha spiegato alla numerosa platea “i linked data nel contesto del movimento Open Data e dell’evoluzione dell’Amministrazione Digitale”, con puntuali riferimenti al Codice dell’Amministrazione Digitale, al ruolo dell’Agenzia per l’Italia Digitale e alle numerose iniziative di qualità che sono state finora realizzate in Italia sul tema dei LOD. Quindi ha preso la parola il Dott. Mauro Paolo Bruno, Dirigente del Servizio beni archeologici ed architettonici del Dipartimento turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio della Regione Puglia con un intervento dal titolo “Il patrimonio culturale digitale della Puglia verso la conoscenza aperta e condivisa”. La Puglia si è portata all’avanguardia in tema di condivisione di dati relativi alla cultura ed al turismo, ha avviato significative collaborazioni con il MIBACT in tema di “apertura” dei propri dati ed ha realizzato il portale Puglia Digital Library  attraverso il quale rende consultabile un immenso patrimonio informativo. Successivamente, l’intervento di Chiara Veninata della Direzione generale organizzazione del MIBACT ha presentato l’ontologia Cultural-ON (Cultural Ontology) per i luoghi e gli eventi della cultura, realizzata nel corso del 2015  e di prossima pubblicazione sul portale dati.beniculturali.it, a breve on-line.  L’ontologia Cultural-ON, realizzata nell’ambito di una Convenzione tra il MIBACT e l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISTC-CNR),  ha  lo scopo di modellare i dati che caratterizzano gli istituti e i luoghi della cultura e gli eventi culturali che, presso di essi, possono aver luogo (ad esempio i dati sugli enti o sulle persone che hanno un determinato ruolo sugli istituti e luoghi della cultura o su un evento culturale, le sedi dei luoghi o degli eventi, i contatti, eventuali materiali multimediali che descrivono un istituto e luogo della cultura e ogni altra informazione utile al pubblico per poter accedere all’istituto e luogo della cultura o ad un evento culturale).

Stemma del Comune di Bologna

Stemma del Comune di Bologna

A seguire, l’intervento di Francesca Ricci di IBACN che ha presentato i “Linked open data e ontologie per i beni culturali: i dataset pubblicati da IBC”. La presentazione, dedicata all’enorme lavoro dell’Istituto in tema di LOD consultabile online,  ha messo in luce sia il lavoro scientifico di IBACN relativo alla pubblicazione di ontologie del dominio “cultura” (consultabili su un sito appositamente dedicato, culturalis.org), sia il lavoro di pubblicazione di dataset di varia natura correlati tra loro e collegati a risorse esterne sul portale dati.emilia-romagna.it. Sono stati pubblicati dati relativi alle descrizioni degli Istituti culturali emiliano-romagnoli attraverso l’elaborazione dell’ontologia Culturalis – Cultural Institution and Site ontology e la revisione di OCSA (Ontology for Cultural Organizations´ Services and Access), e dataset estratti dalla Banca dati degli Alberi monumentali dell’Emilia Romagna, dalla e da alcune pubblicazioni edite da IBACN e relative alle Farfalle d’Italia  e agli stemmi dei Comuni e delle Province dell’Emilia-Romagna. L’ultimo intervento “tecnico” sui LOD  è stato affidato a Diego V. Camarda di Regesta.exe che ha parlato di “dati culturali nella Linked Data Cloud: requisiti e tecnologie”. In chiusura, due interventi, dell’Arch. Laura Moro, Direttore dell’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, MIBACT e dell’ Ing. Alessandro Zucchini hanno presentato le iniziative congiunte e i prossimi appuntamenti della c.d. “agenda per il riuso”, nella forte consapevolezza che il valore dei LOD starà proprio nel riuso che la società civile, le aziende, le startup sapranno farne.

Il secondo evento di Ferrara era collegato ai laboratori di catalogo a cura dell’ICCD. Nell’ambito dell’iniziativa “Madamina, il catalogo è questo…”, l’ICCD ha proposto una serie di presentazioni/incontri/dimostrazioni – intesi soprattutto come momenti formativi – allo stand sul tema del catalogo. I laboratori, della durata di circa un’ora e mezza, compresi gli interventi e i momenti di interazione col pubblico, sono stati replicati in orari diversi. Gli incontri sono stati organizzati per andare incontro  alle esigenze del pubblico e illustrare le opportunità offerte dai sistemi informativi del patrimonio artistico e culturale. I due laboratori dell’8 aprile dal titolo “Finalmente liberi! I linked open data per la valorizzazione del patrimonio culturale”, a cura di Chiara Veninata (MiBACT, Direzione generale organizzazione), Francesca Ricci (Regione Emilia-Romagna, IBANC) si sono tenuti a metà a mattina e nel primo pomeriggio. Dopo una breve introduzione sulle principali tecnologie del web semantico e sul paradigma di pubblicazione delle informazioni in linked open data, sono stati analizzati casi concreti (relativi ai dati sia del MIBACT che di IBACN) di collegamento tra dati relativi al patrimonio culturale, evidenziando l’arricchimento informativo che da tali meccanismi di interlinking deriva.