Strumenti e buone pratiche per un progetto LOD

Teoria e casi di studio alla Summer School di Bologna
di 21 Giugno 2018 0

Fotografia di Carla Colombati

Terza edizione per la Summer School sui principi e sulle tecniche dei Linked Open Data applicati ai beni culturali promossa dall’Università di Bologna con la Fondazione Flaminia e il Pratt Institute: dall’11 al 15 giugno i massimi esperti di web semantico  hanno illustrato ai partecipanti le finalità e le modalità applicative della tecnologia dei Linked data al patrimonio culturale.

Silvia Mazzini, data architect di regesta.exe, ha partecipato al corso con la lezione “LODLAM Projects Showcase” (qui il programma della Summer School)

Dopo aver introdotto in generale gli strumenti e le buone pratiche per un progetto LOD, Mazzini ha illustrato concretamente una selezione dei progetti realizzati – dati. camera.it, dati.cdec.it, dati.quirinale.it – analizzando in dettaglio tutte le fasi di attuazione di un progetto LOD, dalla individuazione del dominio di conoscenza, all’ontologia e infine alla pubblicazione dei dati e alla loro interrogazione: dati. camera.it per la pubblicazione e condivisione di Linked Open Data sull’attività e gli organi della Camera, dati.cdec.it per la produzione in formato Linked Open Data (LOD) della documentazione sulla Shoah in Italia conservata dalla Fondazione Cdec, dati.quirinale.it per il patrimonio dell’Archivio storico della Presidenza della Repubblica descritto in un repository  digitale di 550.000 triple.  Ci si è soffermati infine sulla produzione delle ontologie di dominio relative ai progetti.

La lezione di Silvia Mazzini, fotografia di Valentina Sonzini


I partecipanti – impegnati in un progetto sperimentale sui LOD da realizzare nel corso delle attività previste dalla Summer School – hanno partecipato attivamente alla lezione applicando strumenti e suggerimenti illustrati durante le lezioni.


La fotografia in evidenza è di Carla Colombati