Urbanistica nell’Italia unita: un nuovo Palazzo per Carisbo

L’archivio storico di Intesa Sanpaolo pubblica online i documenti “ritrovati” dell’architetto Mengoni
di 8 Febbraio 2019 0
Cassa di Risparmio in Bologna, Palazzo di Residenza, cartolina, primi del Novecento

Presentate il 6 febbraio scorso a Bologna, presso la Sala dei Cento della sede di Carisbo, le carte, in parte inedite, di Giuseppe Mengoni,  il progettista del Palazzo di Residenza di Carisbo,  autore fra l’altro della Galleria Vittorio Emanuele II di  Milano.

L’incontro, dal titolo “Giuseppe Mengoni tra Milano e Bologna. Le carte ‘ritrovate’ del palazzo della Cassa di Risparmio in Bologna” si inserisce nelle iniziative legate alle celebrazioni mengoniane 2015-2019, ed è stato presentato da Gianguido Sacchi Morsiani, presidente della Cassa di Risparmio in Bologna, Anna-Maria Guccini, direttrice dell’Archivio Giuseppe Mengoni, Giancarlo Roversi, giornalista e scrittore; Ornella Selvafolta, storica dell’Architettura del Politecnico di Milano e la responsabile dell’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo Barbara Costa

L’Archivio storico di Intesa Sanpaolo –  che conserva e cura con progetti di valorizzazione gli archivi del gruppo intesa Sanpaolo, tra i quali la Cassa di Risparmio di Bologna, assieme ai patrimoni di Cariplo, Banco Ambrosiano Veneto, Banca Commerciale Italiana,  Banca Intesa, Imi  –  ha reso disponibili online, sul sito di consultazione in rete, i documenti “ritrovati”  di Mengoni assieme ai verbali del Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio in Bologna.  

Progetto per un porta-biciclette automatico, ideato da Alfredo Baruffi, artista e dipendente della Cassa, 24 novembre 1899; dettaglio

L’edificazione del palazzo  – realizzato tra il 1868 e il 1877 – si inserisce “all’interno di un’area che in quegli anni era soggetta ai lavori di sventramento intrapresi dall’amministrazione postunitaria per rendere la città rappresentativa del nuovo corso politico, mutandone il volto tradizionale. Il governo pontificio aveva significato per Bologna una lunga stasi in campo urbanistico: bisognava ora realizzare “grandiosi lavori straordinari”, definiti nel decreto Farini del 30 gennaio 1860 «di pubblica utilità e urgenza», in modo da fornire una cornice adeguata all’affermarsi del nuovo potere”.  Le informazioni sono riportate sulla scheda del portale Storia e memoria di Bologna, curato dal Museo civico del Risorgimento di Bologna.

L’Archivio storico di Intesa Sanpaolo ha reso disponibili online, sul sito di consultazione in rete, i documenti “ritrovati” dell’architetto Mengoni assieme ai verbali del Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio in Bologna

“Mengoni rappresentava l’archetipo di una nuova architettura, legata a un contesto culturale eclettico, internazionale, che andava diffondendosi grazie alle esposizioni. La Cassa di Risparmio, cominciata poco dopo l’avvicendamento di Monti [Coriolano Monti, ingegnere ed architetto che, in concorrenza con Mengoni, aveva diretto l’Ufficio tecnico municipale, promotore della trasformazione urbanistica della Bologna postunitaria, n.d.r] era stata progettata sull’esempio delle scuole architettoniche d’avanguardia presenti quell’anno all’Esposizione di Parigi. L’obiettivo non era adattarsi al contesto urbanistico, ma piuttosto trasfigurarlo, con un’opera monumentale estranea al luogo, in linea con il mutamento intervenuto nel giro di qualche anno dall’Unità negli umori nella borghesia cittadina: svanita la passione unitaria, il punto di riferimento non era più il quadro nazionale, ma le grandi capitali europee, prese a modello nella ricerca dell’eredità di una storia non italiana”

Completamento del Palazzo di Residenza, progetto per la cancellata di Giuseppe Mengoni; 17 aprile 1875

La documentazione online ci consente di seguire in dettaglio, e ci restituisce con vividezza, le diverse fasi di  realizzazione del palazzo, dalle spese affrontate nel cantiere alle demolizioni dell’area circostante, dalla progettazione degli elementi al coinvolgimento delle  numerose maestranze chiamate ad eseguire ogni tipo di decorazione architettonica, scultorea, di arredo: l’elenco dei fascicoli ci parla di Elenco delle spese per la costruzione della sede, Atto notarile relativo alla spese per la realizzazione della nuova piazza Minghetti, Contratto con la ditta Pellini e Quadri per la realizzazione dei cornicioni, Elenco delle spese delle maestranze, Libretti di risparmio per gli operai, Progetto per la realizzazione di un porta-biciclette automatico;  Ferdinando Amadori, vetraio, Leonardo Ghisellini, lanternaro, Corazza e Sandri, pittori, Edoardo Angeli, verniciatore, Pignone di Firenze e Calzoni di Bologna, per la fornitura di candelabri


L’Archivio storico di Intesa Sanpaolo  ha adottato dal 2012 xDams Open Source per descrivere e pubblicare i propri inventari e le proprie risorse digitali; con regesta.exe ha inoltre pubblicato in formato lod  parte delle informazioni bibliografiche su alcune personalità centrali per la storia bancaria, economica, politica e culturale del Paese.