#scenedaunpatrimonio

Una piattaforma web per un racconto corale sul nostro patrimonio culturale
di 16 Maggio 2020 0
fonte: scenedaunpatrimonio – Giorgio Spoto

Un palcoscenico virtuale dove ciascuno di noi è invitato a mettere in scena il “proprio” patrimonio culturale, fatto di paesi, monumenti e piazze, monti, fiumi, laghi, paesaggi naturali, famiglie e amici, passeggiate, gite, processioni, sagre. Emozioni, che costruiscono la memoria e l’identità della nostra nazione. Di questo vuole vivere e nutrirsi #scenedaunpatrimonio, un grande progetto di condivisione affidato ad una piattaforma web, ideato dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD), l’istituzione che si prende cura della catalogazione dei nostri beni culturali e che possiede una delle più importanti raccolte pubbliche di fotografia storica nazionale.

scenedaunpatrimonio.beniculturali.it

L’ICCD – riassume il sito istituzionale – riunisce due enti di origini e storie diverse ma con la medesima finalità di conoscenza del patrimonio culturale: l’Ufficio del catalogo, istituito nel 1969 con il compito di definire le metodologie della catalogazione e di coordinare le attività operative degli organi tecnici, e il Gabinetto fotografico nazionale, fondato nel 1895 quale principale istituzione statale per la produzione e la raccolta delle documentazioni fotografiche, cui si aggiunge nel 1959 l’Aerofototeca nazionale.

fonte: scenedaunpatrimonio – Emilio Perillo

Con questo progetto l’Istituto vuole affiancare al suo archivio pubblico di immagini le migliaia di scatti realizzati dagli utenti e raccogliere memorie e testimonianze della storia del nostro Paese costruendo un archivio fotografico partecipato del patrimonio culturale italiano. Il sito consente l’accesso alle immagini e ai metadati, la loro navigazione secondo diverse modalità di ricerca, il caricamento delle fotografie da parte degli utenti, ai quali viene chiesto di aggiungere le informazioni essenziali per ogni foto.

Per l’ICCD regesta.exe ha progettato e realizzato l’infrastruttura tecnologica per l’intera gestione del progetto, utilizzando una piattaforma di ultima generazione, xDams IIIF Repository.

La Digital Library IIIF va ad integrarsi con gli altri strumenti compresi nella suite xDams, al fine di garantire una gestione completa dei contenuti digitali, dalla descrizione alla conservazione, dalla pubblicazione alla condivisione sul Web del patrimonio culturale.

L’ICCD conferma, anche in questa occasione, la scelta convinta verso la interoperabilità e la massima apertura dei propri contenuti, attraverso i Linked Open Data, per costruire un’architettura condivisa della conoscenza sul patrimonio culturale italiano, e l’adozione dello standard IIIF (International Image Interoperability Framework), che assicura la disponibilità di metodi e strumenti per la distribuzione e l’accesso a Digital Library di immagini sul Web. Anche i materiali che saranno raccolti attraverso questo portale potranno, quindi, entrare in un ecosistema di collaborazione a cui sono chimati a cooperare soggetti diversi, istituzioni, archivi pubblici e privati, singoli cittadini.

fonte: scenedaunpatrimonio – Famiglia Coco

Ma torniamo al progetto generale e allo spirito che lo ha informato lasciando la parola al direttore dell’Istituto Carlo Birrozzi: “#scenedaunpatrimonio è uno dei set strategici su cui l’Istituto lavora instancabilmente da mesi per avvicinare il più possibile l’istituzione pubblica al territorio e alle persone, interagendo e restituendo valore attraverso il medium della fotografia. I ricordi e le fotografie della gente comune in #scenedaunpatrimonio consolidano e completano in modo semplice e partecipativo la visione collettiva sul patrimonio culturale italiano”.

Insomma si tratta di coinvolgere famiglie e cittadini a raccogliere le loro memorie private per contribuire ad una narrazione corale, “dal basso”, del nostro patrimonio culturale, pensato come “un flusso continuo da fotografare nel suo scorrere; un bene vitale, una marea sempre in movimento” che l’ICCD desidera rendere accessibile a tutti, “accogliendo e restituendo il punto di vista di ciascun individuo che contribuisce a renderlo tale” – sono ancora le parole di Birrozzi.

Alla narrazione ufficiale – cadenzata dalla pubblicazione delle immagini del Catalogo generale dei beni culturali e degli archivi del Gabinetto fotografico nazionale – si affiancherà la narrazione di un’intera comunità, dando vita ad un progetto di condivisione della memoria nazionale. Verranno avviate ciclicamente delle campagne di raccolta, individuando percorsi che possano tracciare la storia, il paesaggio, l’evoluzione sociale, di costume, di sensibilità, del nostro Paese. Si parte con lo sguardo etnografico delle raccolte il Paese nel pallone, i Souvenir, la Devozione, Una piazza a….che si intrecciano alle categorie di classificazione delle fotografie messe a punto dall’Istituto (archeologia, opere d’arte e musei, architettura e spazi urbani, cerimonie e riti collettivi, lavoro e società, paesaggio e natura, tempo libero e vacanze, eventi e spettacoli, design e artigianato).

fonte: scenedaunpatrimonio – elena musumeci

Per partecipare occorre registrarsi alla piattaforma e inserire i propri contenuti, seguendo le semplici istruzioni fornite sul portale attraverso “tutorial” e faq: immagini e brevi descrizioni, da “taggare” attraverso le categorie proposte. Una pratica familiare e consolidata per milioni di frequentatori dei social più diffusi. E per i resilienti analogici si tratta in fondo di tradurre virtualmente gesti compiuti migliaia di volte: inserire fotografie in contenitori, appuntare il ricordo con una frase, un luogo, qualche data…

Facile no?


Crediti

Il progetto, promosso dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione diretto dall’architetto Carlo Birrozzi, con la collaborazione di Chiara Veninata (Servizio per la Digitalizzazione del patrimonio culturale) e Francesca Fabiani (responsabile dei Progetti di Fotografia Contemporanea), è ideato e curato da Alessandro Imbriaco e Alessandro Coco

La Piattaforma è xDams IIIF Repository

Lo sviluppo del progetto applicativo è stato curato da Sandro De Leo, Simone Pasquini e Claudia Tarquini (regesta.exe)

Il progetto dell’interfaccia è di Alessandro Antonuccio (hstudio)