Riceviamo, e con piacere pubblichiamo, il contributo della dottoressa Silvia Zeni, responsabile dell’Archivio Storico di Atm, che ci racconta la storia di un archivio aziendale e del progetto di catalogazione e pubblicazione online
La storia di ATM ha origini che si possono far risalire a inizio Novecento.
Il 1917 rappresenta la data in cui il Comune di Milano decide di municipalizzare il servizio tranviario incorporandolo nelle proprie attività. Nei primi anni Trenta si assiste alla vera e propria costituzione dell’Azienda autonoma.
Parlare dell’Archivio Storico di ATM vuol dire considerare un patrimonio documentale eterogeneo, che testimonia il ruolo fondamentale di ATM nella definizione dell’identità del territorio e della vita dei suoi abitanti; anche per questo, oltre che per la sua rilevanza storica, l’Azienda intende valorizzarlo e metterlo a disposizione, a partire dalla sezione fotografica.
Il sito dell’ archivio storico ATM va online con la pubblicazione di una prima selezione di 3.000 immagini costituita dagli scatti fotografici databili fino agli anni ’70, commissionati principalmente ad agenzie fotografiche quali, ad esempio, Farabola e Publifoto, che documentano i molteplici aspetti dell’attività aziendale: i mezzi di trasporto e le strutture a essi connesse come depositi e officine, le infrastrutture sin dalla loro costruzione, il personale viaggiante, amministrativo, tecnico, i passeggeri, le iniziative istituzionali e paraziendali, il dopolavoro, la città e i comuni limitrofi.
La sezione fotografica verrà progressivamente incrementata grazie all’attività di catalogazione che prosegue in collaborazione con il Centro per la cultura d’impresa. Altre sezioni, già in lavorazione, si aggiungeranno via via a quella fotografica.
Il sito offre agli utenti diverse funzionalità, dalla possibilità di consultare direttamente tutte le immagini alla ricerca libera per un risultato più mirato, dalla selezione dei percorsi tematici quali I mezzi, Le vedute di Milano, Le persone e Le sedi, alla scoperta, grazie alla mappa geolocalizzata, delle immagini relative a luoghi di interesse. All’interno della pagina di esito ricerca, i filtri permettono di raffinare la ricerca, impostare l’ordine di visualizzazione delle immagini per anno o per autore, utilizzare parole chiave disponibili, sia in italiano sia in inglese, per identificare più precisamente e rapidamente i soggetti. Nella pagina della scheda immagine si trovano le informazioni relative al posizionamento gerarchico della foto nell’archivio, con serie e sottoserie ricercabili, e alle caratteristiche fisiche del supporto. La sezione Approfondimenti fornisce una serie di contributi sulla storia di ATM e sugli interventi di recupero e valorizzazione del suo patrimonio.
La pubblicazione online è il risultato di un’importante attività di tutela del fondo fotografico, costituito da oltre 100.000 immagini tra negativi, stampe e diapositive, databili a partire dalla fine dell’Ottocento fino ai primi anni del Duemila, svolta negli ultimi anni attraverso il riordino, la digitalizzazione e la catalogazione dei supporti, partendo dai più antichi e più esposti al deterioramento, in ottemperanza alla dichiarazione di interesse storico da parte della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia. L’iniziativa si inserisce in un più ampio progetto di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico documentale promosso da ATM.
L’Azienda ha scelto di strutturare l’Archivio sulla piattaforma xDams, strumento di inventariazione/catalogazione, ideato e realizzato, per la descrizione, la gestione, la fruizione integrata di archivi storici multimediali, che risponde agli standard archivistici (ISAD-G e ISAAR) e a quelli per la catalogazione fotografica (elaborato dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) ma allo stesso tempo è stata adattata alle esigenze specifiche dell’Archivio ATM.
L’Archivio Storico di ATM è online all’indirizzo archiviostorico.atm.it
L’immagine in evidenza, tratta dall’Archivio storico ATM, è “Veduta dall’alto di corso Vittorio Emanuele II“, Primi anni Cinquanta