Donna, audiovisivo, parità

di 27 Ottobre 2023 0

“La nostra memoria collettiva è plasmata dal materiale audiovisivo che conserviamo”… questo ricorda il bel video, ricco di immagini di repertorio, realizzato per celebrare il 27 ottobre la giornata mondiale del patrimonio audiovisivo. L’iniziativa, che si ripete ogni anno, è promossa dall’ UNESCO e dal  Co-ordinating Council of Audiovisual Archives Associations (CCAAA).

Cogliamo questa occasione per parlare della bella rassegna organizzata della Deutsche Kinemathek di Berlino in occasione di questa giornata:  “Film Restored“, un festival dedicato all’ “Assenza”, ai “gaps” nella storia del cinema e nei materiali, all’assenza come dispositivo narrativo e estetico”.

Nella passeggiata digitale tra i materiali audiovisivi resi disponibili online dalla Kinemathek di Berlino per festeggiare i 60 anni dell’istituzione ci siamo imbattuti in una preziosa selezione di 9 film che raccontano i retroscena della realizzazione dei film. 
Tra i documenti visionabili in streaming fino al 24 gennaio 2024 abbiamo scelto, per celebrare la nostra giornata dell’audiovisivo, Women’s  Camera,  un film didattico sull’uso della camera cinematografica Arri realizzato per la Deutsche Film- und Fernsehakademie Berlin (DFFB), la scuola di cinema fondata nel 1966 a Berlino (allora Berlino ovest).
Il film fu realizzato nel 1971 da un un gruppo di donne come risposta al predominio degli studenti e alla scarsità delle studentesse nella DFFB (la scheda).

Le donne del corso di base Gardi Deppe, Barbara Kasper, Brigitte Krause, Ingrid Oppermann e Tamara Wyss girarono così, incoraggiate dal docente Charles Völsen, un tutorial sulla “ARRI 16 BL 16 reflex camera”, da una prospettiva femminile. Dal treppiede alla batteria, dalla pellicola alla camera, dall’esposizione alla lunghezza focale. Una frase tratta da La Madre di Bertolt Brecht sulla possibilità di incidere sul processo storico, il ritratto collettivo delle autrici al lavoro, concludono il film.

Un frame del film Women’s Camera

Nei rapporti di laboratorio negativi per la Geyer-Kopierwerk di Amburgo appariva: “Regista: Donne”, “Direttore della fotografia: Donne”. Il film era destinato a essere proiettato agli studenti del corso di base successivi, e i film successivi avrebbero affrontato l’illuminazione e il suono.

Per approfondire la storia del film collettivo e del movimento femminista si può leggere l’editoriale tematico “ Feminismen an der dffb 1966-85” pubblicato nel sito”.


L’immagine di apertura è un frame del film collettivo diretto da Gardi Deppe e Ingrid Oppermann per l’Accademia tedesca
I testi sulla storia del film collettivo sono tradotti dalla presentazione pubblicata nei siti della Deutsche Kinemathek di Berlino