Lo scorso 9 luglio abbiamo festeggiato il primo anno della versione Open Source della piattaforma xDams ed è arrivato anche il momento dei primi bilanci.
Quando nelle prime riunioni abbiamo cominciato a discutere le modalità per il rilascio del codice sorgente del nostro software i sentimenti erano contrastanti: prevaleva però l’entusiasmo per l’accingersi a partecipare in maniera costruttiva al movimento Open Source, dopo esserne stati per tanti anni soprattutto beneficiari. Non senza qualche timore, talvolta inconsapevole, talvolta invece ben motivato.
La diffusione commerciale di xDams aveva coinciso fino a quel momento largamente con i risultati di regesta. E alla sua capacità di progredire è strettamente legata la nostra esperienza professionale e umana: una scelta cosi importante è stata, quindi, vissuta da tutti con un grande senso di responsabilità personale. Una scelta su cui, in fondo, ha pesato il desiderio di partecipazione proprio del nostro approccio al mondo del software e la consapevolezza che il mondo dei beni culturali, al quale regesta si rivolge, è per sua intima natura sempre più orientato alla condivisione della conoscenza.
1100 download, oltre 150 iscritti al portale sulla piattaforma: sono i numeri, ad un anno dal rilascio, della versione Open Source di xDams. E per il futuro sono in arrivo il modulo di archiviazione delle opere d’arte, funzioni per l’esportazione dei dati, la versione multilingua del software
Ma oltre le ragioni personali ed emotive, la decisione muoveva da specifiche valutazioni tecniche e commerciali, maturate in un confronto attento con i principali casi di successo del mondo open source per trovare un equilibrio che garantisse la sostenibilità economica del progetto. Le dimensioni aziendali non ci consentivano di raggiungere tutti i potenziali utenti di un sistema di questo genere; un mercato, inoltre, dove ad una forte capacità progettuale corrisponde sempre più spesso una quotidiana difficoltà ad affrontare progetti di grandi dimensioni. Facilitando però l’accesso alla tecnologia a tutti avremmo potuto certamente attivare consulenze specialistiche su specifici punti per un numero maggiore di utenti e inoltre l’utilizzo diffuso di xDams avrebbe favorito la creazione di know how sul prodotto da parte di specialisti del settore, un punto questo che ritenevamo determinante per l’ulteriore diffusione del software.
Quello su cui ragionavamo era l’innesco di un circolo virtuoso dei quali effetti avremmo beneficiato sia noi che i nuovi utenti di xDams. Con la certezza che la scelta Open Source avrebbe propagato i suoi effetti positivi per un periodo di più lunga durata.
La scelta Open Source per facilitare l’accesso degli utenti alla tecnologia, favorire la creazione di know how su xDams, sostenerne lo sviluppo attraverso la cooperazione in rete e la moltiplicazione delle occasioni di impiego
Il passaggio che volevamo compiere era quello da società specializzata, concentrata su un numero definito di utenti, a soggetto di riferimento per una comunità di esperti, dove operano una pluralità di soggetti: per fare ciò bisognava mettere in gioco noi stessi, dimostrarci disponibili a partecipare attivamente a tale comunità, dando il nostro contributo. Avevamo già fatto un primo passaggio trasformando il sito aziendale in uno strumento di condivisione di conoscenza, dedicando molto più spazio alle nostre esperienze nel settore e cercando di fare emergere temi e documenti interessanti individuati durante il nostro lavoro quotidiano negli archivi. Un magazine aperto anche alla segnalazione di eventi e iniziative interessanti nel nostro settore.
Il rilascio Open Source di xDams è stato quindi il secondo importante passaggio in questa direzione.
Dopo un anno i risultati sono certamente positivi, meno di un mese fa abbiamo festeggiato i 1000 download delle diverse versioni e già oggi siamo già quasi a 1100, a testimonianza di un trend positivo in corso; a questi si aggiungono gli oltre 160 iscritti al portale con discussioni specializzate sui vari problemi legati all’installazione e all’uso di xDams. Numeri interessanti considerando il mercato di nicchia cui ci rivolgiamo.
Naturalmente non manca qualche piccolo rammarico. Avremmo voluto procedere con nuovi rilasci ad un ritmo più serrato, ma è stato necessario far convivere i piani di investimento con le esigenze di bilancio. I prossimi obiettivi sono quelli di arrivare al rilascio di nuove funzionalità quali per esempio quelle di esportazione, tipologie di archivio come la scheda OA o semplici soluzioni di front end per consentire la fruizione pubblica di alcuni contenuti. Un ulteriore passo che consideriamo importante per la crescita del prodotto è la versione multilingua ed in particolare la versione inglese di xDams che consentirebbe di ampliare la comunità di utenti e quindi le potenzialità del sistema.
La strada di xDams si è inoltre già incrociata con quella degli Open Data e del web semantico e le prime sperimentazioni del progetto Reload ne sono la concretizzazione. A Montreal lo scorso giugno Reload è stato ammesso al challenge finale e sebbene non sia risultato vincitore è stato oggetto di grandissimo interesse da parte di alcune delle più prestigiose e innovative istituzioni del settore. Proprio il confronto con le loro esperienze ha dimostrato quanto il nostro progetto, tutto italiano, sia avanzato rispetto allo state of art e questo ci conforta nella nostra scelta di percorrere questa strada nell’interesse e con l’aiuto di tutta la comunità xDams.
Avevamo grandi aspettative per questa iniziativa e la realtà sembra addirittura migliore delle attese per cui non possiamo che ringraziare tutti coloro i quali ci hanno dato fiducia seguendoci nel nostro cammino e non possiamo che promettere loro sempre maggiore impegno e disponibilità.