L’Archivio di Michelangelo Antonioni

Nella rete degli istituti ed enti dell'Emilia Romagna IBC Archivi oltre 47000 documenti dell'archivio professionale
di 18 Ottobre 2017 2


L’Istituto per i beni artistici culturali e naturali  dell’Emilia Romagna dà notizia della pubblicazione dell’inventario sul portale degli archivi storici emiliano-romagnoli, IBC-archivi:

“Il 29 settembre è stata pubblicato on line nel sito IBC Archivi l’inventario dell’Archivio di Michelangelo Antonioni, corredato da una prima selezione di materiali digitalizzati. Il complesso documentario riunisce senza soluzione di continuità documenti raccolti e utilizzati dal regista per la sua produzione cinematografica e intellettuale: appunti e copioni, corrispondenza e taccuini di note, fotografie di scena e di set, pellicole, monografie e dischi. Non mancano la raccolta della rassegna stampa e le testimonianze dei numerosi premi ricevuti, le sue collezioni di immagini e le opere d’arte originali che compongono il ciclo de “Le montagne incantate”.

Frutto di un lavoro durato oltre due anni, curato dalle Gallerie di Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Ferrara -che conservano il fondo- e reso possibile grazie al supporto dell’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna e all’impegno della cooperativa Le Pagine, l’inventario rende accessibile la descrizione degli oltre 47.000 documenti che compongono lo straordinario archivio professionale che il regista ha affidato alla sua città, divenendo uno strumento prezioso per tutti coloro che vorranno approfondire la conoscenza dell’opera di uno dei più importanti cineasti del Novecento.” Il fondo archivistico,  composto dalla biblioteca, dalla discoteca, dalle opere pittoriche, dalle pellicole, dalle fotografie, dagli scritti, dalla corrispondenza, dalle collezioni e dai premi è stato acquistato dal Comune di Ferrara nel 1998,  quasi tutti i materiali sono depositati presso l’Archivio Storico Comunale di Ferrara, le pellicole presso la Fondazione Cineteca di Bologna”

On line nel sito IBC Archivi l’inventario dell’Archivio di Michelangelo Antonioni: documenti raccolti e utilizzati dal regista per la sua produzione cinematografica, da appunti e copioni, alla corrispondenza e ai taccuini di note, dalle fotografie di scena  alle pellicole, alle monografie, ai dischi

Come si legge nella presentazione del fondo “è possibile, attraverso l’analisi del materiale per la produzione cinematografica ripercorrere la realizzazione di un film del regista, dalla fase di scrittura della sceneggiatura, passando per le foto di scena, e arrivando alle pellicole girate”.

 

Tra i documenti pubblicati e già consultabili online una lettera del ’65  di Italo Calvino al regista, in merito alla sceneggiatura di Blow up, il film che due anni dopo vincerà la Palma d’oro a Cannes (qui la premiazione  in una trasmissione dell’INA) nella missiva lo scrittore esprime le sue perplessità  – “il mio parere sul soggetto è soltanto […] che c’è molto da lavorare. Dei due filoni del racconto, quello della scoperta del delitto attraverso le fotografie andrebbe arricchito […] l’altro filone quello – diciamo – coniugale del fotografo è ancora molto per aria“. Bellissima la lettera scritta nel ’53, in relazione ad una pubblicazione ricevuta, da Giorgio Morandi,  pittore molto amato del regista: “Sono fotografie veramente magnifiche ed alle quali, giustamente, si deve riconoscere un valore d’arte. Riguardo a possibilità compositive ecc è vero quanto afferma Cartier Bresson. E’ sempre l’uomo che guarda, dispone, medita. E qualche cosa, anche proprio della pittura, sussiste in queste immagini. Oggi la fotografia, e soprattutto il cinema, suppliscono pienamente ad esigenze che in passato erano richieste unicamente  alle arti figurative“.  Quando la moglie Enrica nel 2015  curò la mostra delle opere pittoriche di Antonioni ricordò proprio questa corrispondenza ( “Ha sempre dipinto, ha sempre guardato come un pittore […] quello che ha guardato più di tutto è stato l’uomo che guarda, che dispone, che medita, come è scritto in una lettera di Giorgio Morandi a lui indirizzata. Per questo credo sia diventato regista, perchè la curiosità di scoprire i sentimenti era più forte di tutto“).  

Più di 1400  i dischi posseduti da Antonioni, catalogati in tre gruppi. Online sono presenti alcune copertine dei 33 giri di gruppi musicali presenti nelle sue colonne sonore: dai Pink Floyd, cui furono commissionate le musiche che accompagnano la celeberrima scena finale del film Zabriskie Point (il video del giorno in home page) ai Yardbirds che vediamo in una scena di Blow up

 

 


Risorse video

L’archivio storico multimediale dell’Istituto Luce conserva più di 100 scatti e più di 50 video su Michelangelo Antonioni e ha pubblicato sulla piattaforma Youtube  Nettezza urbana, vincitore, nel 1948, del Nastro d’argento come miglior documentario (il video in alto in questa pagina); le Teche Rai hanno reso disponibili alcuni video tra i quali una lunga intervista di Lino Micciché al regista.