L’archivio di Antonio Cederna

di 6 Aprile 2009 0

1450 unità archivistiche, per un totale di 20 metri lineari, fascicoli e faldoni dichiarati “di notevole interesse storico presso la Soprintendenza archivistica per il Lazio”: è l’archivio del giornalista, archeologo e ambientalista Antonio Cederna, che Regesta.exe sta inventariando e digitalizzando – sulla piattaforma xDams in uso all’Ibc della Regione Emilia Romagna – e che ha reso accessibile alla consultazione on-line dal sito realizzato per la Soprintendenza archeologica di Roma.

L’intervento di riordino

La maggior parte della documentazione ha come oggetto i temi di interesse, studio, intervento, che hanno distinto l’attività di Antonio Cederna durante tutta la sua vita, e si estende temporalmente in un arco cronologico compreso tra gli anni Quaranta e gli anni Novanta del Novecento, con alcuni documenti personali precedenti.

L’archivio comprende documentazione eterogenea raccolta da Cederna o a lui inviata, corrispondenza ufficiale e personale, appunti autografi, prime stesure delle pubblicazioni del giornalista, materiale a stampa di diversa tipologia, fotografie, ritagli di giornale, carte e mappe, disegni, pubblicazioni; una collezione fotografica composta da diapositive, lastre e positivi fotografici di vario formato, negativi e provini di stampa

Un faldone è dedicato alle carte personali di Antonio Cederna: la corrispondenza, un quaderno della scuola elementare, documenti del periodo universitario, coinciso in parte con la guerra e l’espatrio in Svizzera.

Su una prima parte dell’archivio, sia cartaceo che fotografico, è stato compiuto un intervento di approfondimento e di riordino, creando il primo nucleo di quella che presumibilmente sarà la struttura dell’archivio documentario, che verrà organizzato “per soggetto“, in base ai temi di intervento e di interesse di Cederna.

Per accedere alle informazioni descrittive e alle risorse digitali collegate, per leggere le schede archivistiche e gli appunti manoscritti del giornalista, scorrere gli album fotografici di documentazione sul territorio, o i titoli dei circa 4000 libri della biblioteca Cederna Regesta.exe ha ideato un sito caratterizzato da una navigazione familiare ed immediata per l’utente, ispirata alle modalità di consultazione del web previste dai motori di ricerca più diffusi.

Dalla home-page si può lanciare una ricerca libera come in google nell’archivio, nelle immagini, nei video, nei libri. O, senza specificare un termine di ricerca, si possono visualizzare gruppi , raccolte di documenti – fotografie, fascicoli con documentazione allegata disponibili dopo il riordino.
Il fascicolo darà accesso a tutta la documentazione dell’unità archivistica: dalle descrizioni agli oggetti allegati, siano essi disegni, fotografie, fogli manoscritti, carte personali.

Per contestualizzare ed arricchire il sito di documentazione è visualizzabile all’interno della sezione video una selezione di filmati tratti dall’Archivio Rai o dall’Archivio Luce dedicati a Cederna, alla via Appia Antica, al parco del Delta del Po.
Alcune voci del menu consentono infine di accedere alle pagine di informazione sulle modalità di intervento archivistico, di ricostruzione storica sull’archivio Cederna, del complesso archeologico di Capo di Bove sede del centro di documentazione; o alla sezione di link di approfondimento.

Tecnologia

Per realizzare il portale e pubblicare l’archivio di Antonio Cederna la tecnologia usata per l’indicizzazione dei contenuti è stata  Lucene.  Questa “libreria”  per motori di ricerca  ha permesso di indicizzare differenti risorse XML e riorganizzarne la struttura  dati in base alle modalità di consultazione dei documenti –  fascicolo, immagini, video, libri –    scelte per il portale. Uno stesso fascicolo con “allegati” ha quindi prodotto più risorse interrogabili autonomamente e accessibili secondo modalità preferite dall’utente.

Il sito, grazie a Lucene, raccoglie e rende disponibili on-line 4  tipologie di contenuti:

  • i fascicoli dell’archivio storico. Inventariati sulla piattaforma  xDams  sono pubblicati con tutta la documentazione dell’unità archivistica (schede descrittive, allegati di tipo immagine,  pdf)
  • le fotografie sono state estratte  – virtualmente – dalla documentazione storica. Pur mantenendo tutte le informazioni di contesto, del fascicolo di appartenenza, sono presentate come veri e propri “oggetti fotografici”
  • l’archivio della bibliografia, recuperato da una precedente schedatura in Excel è stato convertito in formato XML
  • una selezione di documenti dell’archivio audiovisivo dell’Istituto Luce  è stata indicizzata direttamente attraverso i moduli di xDams e resa disponibile on-line nell’area video del portale. Con Lucene è stato possibile pubblicare i contenuti archiviati  evitando il passaggio della duplicazione dei record e della creazione di un archivio digitale parallelo a quello d’origine.