“L’ebraismo mondiale è stato, durante sedici anni, malgrado la nostra politica, un nemico irreconciliabile del Fascismo”: così Mussolini preannunciava a Trieste, in piazza dell’Unità, il 18 settembre 1938 la promulgazione delle leggi razziali (il Regio decreto – Provvedimenti per la difesa della razza italiana – è del 17 novembre 1938).
Le immagini dell’adunata a Trieste – una città dove la componente ebraica era da secoli integrata nella comunità e che “La Stampa” di regime si affrettò subito, il giorno dopo “la fiammeggiante giornata di Trieste” a tratteggiare come luogo di infiltrazioni di una “razza avida di lucro” – erano diffuse dall’Istituto Luce che provvedeva a raccontare nei cinegiornali e nei documentari realizzati le “conquiste” del fascismo e le adunate del Duce in tutta Italia. Curiosamente il documentario in possesso dell’archivio Luce sul discorso di Trieste appartiene ad un lungometraggio sul viaggio del Duce in Veneto, girato dal 18 al 26 settembre 1938, privo di 18 minuti essenziali. 18 minuti in cui il Duce in piazza dell’Unità proclama che il “problema razziale” è di “scottante attualità” e che “adotteremo le soluzioni necessarie”. I 18 minuti appartengono ad una copia positiva recuperata alla fine degli anni Settanta dall’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza e proiettata il 29 giugno scorso a Bologna, alla XXIX edizione del Cinema ritrovato. La storia di questo ritrovamento è stata raccontata da Cristiano Migliorelli, dell’Archivio Luce, ad Hollywood Party il 29 giugno scorso.
Da una copia positiva depositata all’ANCR recuperati i 18 minuti di immagini del discorso antisemita pronunciato da Mussolini a Trieste nel ’38 mancanti nel documentario dell’Istituto Luce
La storia di questo ritrovamento è anche l’enigma della sua “perdita/assenza” nei rulli di pellicola girati dall’ente produttore, l’Istituto Luce; un enigma che rilancia ancora una volta l’interrogativo sull’assenza del “discorso sulla razza” (battaglia ideologica antisemita, legislazione statale) da tutti documenti audiovisivi realizzati dall’Istituto Luce (sempre sottoposti al vaglio di Mussolini). Il discorso del Duce a Trieste è dunque l’unica testimonianza in immagini della politica razziale fascista.
Gli ebrei di Trieste ebbero dunque l’ingrata sorte di assistere alla storica adunata in cui Mussolini annunciò pubblicamente l’avvio della politica antisemita. Presto avrebbero conosciuto la legislazione discriminatoria e persecutoria che il Fascismo riservò agli ebrei in tutto il Paese e che cambiò anche il volto economico e sociale di Trieste. Con l’occupazione tedesca della città dopo l’8 settembre scattarono le retate (la prima è del 9 ottobre 1943) e tra novembre e dicembre la Risiera di San Sabba, complesso di edifici industriali dei primi Novecento, un tempo adibito alla pilatura del riso e poi a caserma, venne trasformato nell’unico campo di sterminio realizzato sul territorio italiano. Una rapida occhiata nel portale sulla Shoah in Italia del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano – basta avviare una ricerca sul campo di San Sabba come luogo di arresto e detenzione- ci ricorda tristemente i nomi dei deportati, i convogli per i campi di concentramento di Auschwitz e Ravensbrueck…