Ancora una volta la Fondazione Gramsci sceglie il web per far emergere il patrimonio di contenuti sul Novecento (Gramsci, il movimento operaio, la storia d’Italia) che la identifica e che preserva con cura: dopo la mostra itinerante, nazionale ed internazionale, fisica e virtuale, dei Quaderni del carcere di Gramsci, dopo gli archivi digitali della Resistenza – documenti e periodici dal ’43 al ’45 digitalizzati e descritti– pubblicati nel portale dedicato alla lotta di Liberazione, dopo le ventimila citazioni bibliografiche online della Bibliografia gramsciana, arrivano le immagini dell’archivio fotografico a raccontare un bel pezzo di storia, del nostro Paese e del mondo. In una parola del Novecento.
Con Immagini del Novecento la fondazione Gramsci porta sul web il suo archivio fotografico consegnandoci un racconto corale della nostra storia e del XX secolo.
La narrazione si muove lungo nove percorsi che raccolgono aspetti della Vita di partito, istantanee dei Dirigenti, palchi e platee dei Congressi, militanti nelle Feste dell’Unità o In piazza, l’Italia agricola, industriale, la vita quotidiana nel Viaggio in Italia, cronache, tragedie, fatti nei Momenti di vita italiana, leader e avvenimenti internazionali Nel mondo, e poi tanti Volti. Di militanti, donne, uomini, giovani anziani, in piazza e al lavoro, con i figli e senza, felici o preoccupati. Un intero popolo che diventa protagonista di racconto corale.
Ancora una volta la Fondazione Gramsci sceglie il web per far emergere il patrimonio di contenuti che la identifica e che preserva con cura. Conservazione e accesso, un binomio inscindibile. Un progetto xDams e regesta.exe.
Qualche esempio: il partito vive nei ritratti di Berlinguer (334 immagini) e nella presenza del leader comunista nella periferia romana – Borghetto Prenestino – in occasione della campagna elettorale del 1980; nel mondo si incontrano un sorridente Fidel Castro che nel ’63 a Mosca si lascia scivolare su una lastra di ghiaccio e la freschezza della gioventù femminile delle ragazze del parco di Varsavia nel ’68; nel Viaggio in Italia la fotografa Paola Agosti immortala nel ’73 tradizione e modernità nel ritratto di un gruppo di donne a Capistrello o nel ’74, lascia incarnare resistenza e cambiamento negli sguardi inquieti/torvi/interrogativi degli “allievi” maschi di una scuola serale di fronte ad una donna (una militante?) che affronta il discorso del referendum sul divorzio… Viene la curiosità di sapere quali e quante fotografie siano state pubblicate, dove (in quali giornali di partito?) e in quale contesto…Siamo comunque di fronte ad uno sguardo non solo politico, culturale, ma di costume, di storia sociale, anche delle emozioni. E’ una vera e propria miniera di letture che si offre allo spettatore della immagini in rete.
Il progetto – che parte da una selezione di un nucleo di 8 mila fotografie tratte dall’archivio fotografico del Partito comunista italiano, parte di un patrimonio complessivo di circa 80.000 immagini – è realizzato con regesta.exe che ha sviluppato il sito di consultazione della banca dati, descritta analiticamente in xDams come tutto il patrimonio storico della Fondazione, e la pubblicazione web dei contenuti. Per la Fondazione, a coordinare il lavoro, diretto da Francesco Giasi e portato avanti da un team di archivisti e storici, Giovanna Bosman e Cristiana Pipitone.