Una storia fatta di immagini

Nasce il portale dell’Archivio fotografico Sestini
di 19 Novembre 2018 2
Museo delle storie di Bergamo, Archivio fotografico Sestini, Agenzia Viaggi Lorandi

Museo delle storie di Bergamo, Archivio fotografico Sestini, Agenzia Viaggi Lorandi

Sabato 17 novembre Comune di Bergamo, Museo delle storie di Bergamo e Siad Fondazione Sestini hanno raggiunto insieme un importante traguardo, composto da tanti tasselli, tante storie che hanno fatto la storia: un Museo interamente dedicato alla fotografia.

A partire dal 2000, la comunità bergamasca ha sentito l’esigenza di affidare al Museo delle storie di Bergamo alcuni frammenti della propria memoria individuale e collettiva, che oggi, 18 anni dopo, si compone di ben 1.200.000 immagini, racchiuse all’interno dell’Archivio fotografico Sestini, con i suoi 11 fondi: Fondo Museo del Risorgimento, Raccolta Domenico Lucchetti, Fondo Fausto Asperti, Studio Pesenti, Fondo Gianfermo Musitelli, Agenzia Viaggi Lorandi, Fondo Nicola Burgarella, Fondo Tito Terzi, Fondo Pepi Merisio, Fondo Eugenio Goglio, Fondo Alfonso Modonesi.

La missione del Museo è di preservare e consegnare alle generazioni future quella storia fatta di dagherrotipi, stampe, negativi su pellicola o lastra e molto altro ancora, ma soprattutto, fatta di ricordi impressi su questi supporti: da testimonianze della società nella seconda metà dell’ottocento, a rappresentazioni della Bergamo nei primi del Novecento; dal lavoro nei campi dei contadini e degli allevatori bergamaschi,  agli scatti che ritraggono i grandi personaggi che hanno fatto la storia.

Museo delle storie di Bergamo, Archivio fotografico Sestini, Fondo Eugenio Goglio

Museo delle storie di Bergamo, Archivio fotografico Sestini, Fondo Eugenio Goglio

L’ala ovest del Convento di San Francesco, in Piazza Mercato del fieno si rende custode di questo importante patrimonio, reso accessibile ai visitatori e agli studiosi con un vero e proprio viaggio nel mondo della fotografia: ad accoglierci, un percorso espositivo che ci proietta indietro nel tempo facendoci rivivere la nascita di questa scoperta meravigliosa, e la storia dei primi fotografi bergamaschi.

Ma non è tutto: un portale online, raggiungibile dal sito del Museo delle Storie di Bergamo permette la visualizzazione delle fotografie catalogate grazie ad una maschera di ricerca nella sezione “esplora” che consente di approfondire dettagliatamente tutte le informazioni relative alle immagini; inoltre, un apposito spazio racconta a “puntate” le piccole grandi curiosità legate alle storie che poco alla volta emergono dai fondi, come la prima traversata a nuoto del Canale della manica da parte di Enrico Tiraboschi, nel 1929.

Tutte le immagini disponibili on line sono frutto di una straordinaria opera di catalogazione avviata nel 2017 e tutt’ora in corso. Un’equipe di professionisti è al lavoro per raggiungere in pochi anni un grande obiettivo: catalogare 86.000 immagini. Al contempo verranno digitalizzate 195.000 fotografie. Numeri da primato nel panorama degli istituti di conservazione del nostro Paese.

7 professionisti con competenze che spaziano dall’archivistica alla storia dell’arte, in grado di restituire la multiforme natura della documentazione fotografica, coordinati da Roberta Frigeni, direttore scientifico del Museo delle storie di Bergamo e da Jennifer Coffani, responsabile dell’Archivio fotografico.

Nel porto di Genova, 1968, Museo delle storie di Bergamo, Archivio fotografico Sestini, Fondo Pepi Merisio

La catalogazione si avvale del software xDams, sviluppato a partire dal 2001 nell’ambito del progetto europeo Digital Archives & Memory Storage, frutto di un’esperienza ed un lavoro decennale di Regesta.exe. XDams è una piattaforma di gestione documentale XML interamente web-based che permette di conservare, organizzare, condividere e valorizzare i patrimoni archivistici. Cinque le tipologie di archivio di cui si occupa: storico, fotografico, audiovisivo, oggetti e opere d’arte, bibliografia. Nel caso della fotografia il tracciato della scheda xDams è costruito sulla base della Scheda F, ad oggi lo standard catalografico elaborato dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD).

Una scelta che premia l’efficienza: xDams è ad oggi tra i pochi software a consentire ampia flessibilità nella gestione dei dati, pur garantendo il rispetto degli standard catalografici nazionali, e a permettere l’immediata pubblicazione on line del patrimonio schedato, corredato dall’immagine digitalizzata. Una scelta di successo: la piattaforma xDams è già stata adottata in numerosi progetti da parte di importanti istituti e fondazioni sia pubbliche che private, come l’Istituto Luce, Gruppo Intesa San Paolo, Archivio Pirelli e Fondazione Feltrinelli, solo per fare alcuni nomi.


Qui di seguito una breve rassegna stampa dell’evento, a cura della redazione