Daria Bocciarelli e il supermicroscopio elettronico
Nel 1939, come assistente del Direttore del Laboratorio di Fisica dell’Istituto, Giulio Cesare Trabacchi, va in Germania presso la Siemens & Halske per esaminare e valutare l’acquisto di un microscopio elettronico Siemens. I due scienziati decidono di ordinarlo, ma dovranno attendere fino al novembre 1942, quando l’apparecchio (serie UM100) verrà finalmente montato nei Laboratori di Fisica. Ed è lui l’altro protagonista del video, proprio il supermicroscopio elettronico del cinegiornale (e del corrispondente servizio fotografico). Bocciarelli impiega 6 giorni per apprendere il funzionamento della macchina, invece dei 6 mesi previsti. Biologi, medici, fisici potranno avvalersi di uno strumento all’avanguardia per i loro studi. Ma un anno dopo, nell’autunno 1943, il dottor Muller della Siemens si presenta con una lettera di requisizione: i tedeschi temono che il microscopio possa cadere nelle mani degli Alleati. Gli scienziati traccheggiano e impiegano notte e giorno per studiarne la struttura (i fisici dell’Istituto impiegarono le ore notturne nel lavoro di misurazione delle correnti delle bobine e dei campi magnetici delle lenti e nella raccolta di tutti i dati tecnici, etc). Trabacchi e Bocciarelli avviano immediatamente – rocambolescamente – la costruzione di un nuovo strumento superando enormi difficoltà per il reperimento dei materiali necessari. Così, scrive Gianfranco Donelli, professore di microbiologia, riferendo il racconto di Bocciarelli, “le leghe magnetiche con cui realizzare le espansioni polari delle lenti furono ottenute da amici che lavoravano presso industrie belliche, i quali fornirono anche alcune delle attrezzature necessarie che venivano gettate di notte oltre il muro di cinta dell’Istituto e immediatamente trasportate all’interno dei Laboratori di Fisica”. Nel giugno 1944 -si legge in un altro studio a cura dell’ISS – è già realizzata circa metà dell’apparecchio, ma il suo completamento è reso difficile dalle continue sospensioni giornaliere nell’erogazione dell’energia elettrica, dovute ai frequenti bombardamenti sulla zona in cui sorgeva l’Istituto, che costringono ad interrompere ripetutamente il lavoro. Dopo circa due anni e mezzo di lavoro, il 9 luglio 1946, inizia il collaudo del nuovo microscopio elettronico, che entra poi in funzione nel dicembre del ’46, fornendo prestazioni migliori rispetto a quelle del microscopio Siemens e divenendo per anni punto di riferimento per vari ricercatori italiani. Arriviamo agli anni Cinquanta e Daria Bocciarelli è a capo del reparto di microscopia elettronica nel Laboratorio di Fisica diretto da Mario Ageno, nel 1959 Daria succede a Trabacchi alla presidenza della Società Italiana di Microscopia Elettronica. Nel 1987 è insignita dall’Accademia Nazionale delle Scienze, detta dei XL, del premio Domenico Marotta per la ragguardevole attività svolta presso l’Istituto. Muore 27 dicembre 2006 a quasi 97 anni.Ritratti di Europeana
Chiudiamo questo omaggio con la carrellata di Europeana (che racconta di Maria Sibylla Merian, Sofonisba Anguissola, Aletta Henriëtte Jacobs, Madame De Staël, Amalia Lindegren, Elisa Leonida Zamfirescu, Dora Gabe) soffermandoci su un’altra scienziata, Aletta Henriëtte Jacobs. Ecco qualche nota biografica che si chiude con la lotta per il diritto di voto. Nasce in un piccolo paese dell’Olanda, Sappemer, il 9 febbraio 1854, nella famiglia di un medico ebreo Aletta Henriëtte Jacobs, che, sognando di proseguire gli studi paterni, scrisse al Minister Thorbecke, per chiedere di poter continuare a studiare all’università e laurearsi in medicina. Così divenne la prima donna olandese a laurearsi, la prima a diventare medico e conseguire e un dottorato. Incoraggiò le donne ad usare i contraccettivi , scrisse diversi libri tra i quali, nel 1899, un famoso saggio, ricco di illustrazioni, sul corpo femminile: The Woman: Her build and her internal organs. In questo modo contribuì a diffondere la conoscenza e la consapevolezza del corpo femminile. La rivendicazione del diritto di votò cominciò presto, nel 1883, con un appello al sindaco di Amsterdam: cittadina, soggetto di diritti e doveri, regolare contribuente chiedeva di poter esercitare i propri diritti. Ma dovrà attendere il 1919 per votare in parlamento… E questa, quella del voto alle donne, è un’altra storia.Fonti consultate l’8 marzo 2019
- Scienza a due voci. Le donne nella scienza italiana dal Settecento al Novecento, Daria Bocciarelli
- Associazione Nazionale Professionale per la Ricerca, Daria Bocciarelli
- Astronomia e Fisica a Firenze Dalla Specola ad Arcetri, Firenze University Press 2017
- Gianfranco Donelli, Primi passi e successivi sviluppi della microscopia elettronica all’ISS:dal Laboratorio di Fisica al Laboratorio di Ultrastrutture, Storie e memorie dell’Istituto Superiore di SanitàRoma, 4 febbraio 2008
- Gianfranco Donelli, La microscopia elettronica all’Istituto Superiore di Sanità dal 1942 al 1992: dai Laboratori di Fisica al Laboratorio di Ultrastruttura, Quaderno 4, ISS 2008