Oh the humanity! La cronaca nei cinegiornali dell’archivio Luce

In accordo con You Tube ed Archivio Luce le nostre attualità sui materiali dell’Archivio
di 16 Maggio 2013 0

The many faces of John Dillinger, tratta dal sito dell’FBI

L’espressione colma di sconcerto e orrore del reporter Herbert Morrison testimone diretto a Lakerhust, in New Jersey, dell’incendio del dirigibile gigante Hindenburg LZ129 è rimasta tuttora nel linguaggio come attesta anche Urban dictionary, il dizionario online dedicato ai neologismi e allo slang in lingua inglese. La registrazione degli eventi non si sottrae all’emozione del cronista e con questo documento –  sulla  tragedia che chiuderà l’epoca d’oro dei viaggi in dirigibile – passeremo a volo d’uccello sui cinegiornali realizzati durante il fascismo e nell’Italia repubblicana  – dalla Incom – per raccontare i “fatti” di cronaca.

Tra i modelli più celebri di “zeppelin” – i dirigibili rigidi ideati da a fine ‘800 da Ferdinand Graf von Zeppelin –   l’Hindenburg aveva volato per la prima volta nel 1936. Il disastro del ’37, che provocò la morte di 36 persone, fu oggetto di una commissione di inchiesta: la vediamo al lavoro nel Giornale Luce che mostra anche il volto dell’operatore che copriva con le immagini la diretta al momento dell’incidente. Altrettanto famoso fu il dirigibile Graf Zeppelin, completato nel settembre 1928, che nell’agosto 1929  partì per il giro del mondo compiuto in circa 21 giorni  con 9 passeggeri a bordo, 4 dei quali inviati di William Randolph Hearst, il magnate dell’editoria  reso celebre da Citizen Kane di O.Welles,  finanziatore del progetto.
Nelle immagini del cinegiornale  Hugo Eckener, ingegnere aeronautico collaboratore di Zeppelin, storico comandante dei dirigibili. Il disastro aereo più grave in quegli anni fu però americano: 72 le vittime per la tragedia dell’USS Akron, avvenuta il 4 aprile 1933.

Altra cronaca da grandi numeri per i media del tempo  – con la conquista delle prime pagine dal  giugno 1933 al luglio ‘34  – fu quella sulla caccia  al più famoso e carismatico rapinatore di banche della storia americana , il “nemico pubblico numero 1” per l’Fbi (allora ancora U.S. Bureau of Investigation) di Edgar Hoover, il “public enemy” interpretato da Johnny Depp nel 2009,  John Dillinger, che vediamo in queste immagini d’archivio spavaldo e sorridente nel carcere di Crown Point dal quale fuggirà il 3 marzo del 1934 cantando una popolare canzoncina, “I’m heading for the last roundup”.

 Dal disastro del dirigibile Zeppelin Hindenburg, alla cattura del nemico pubblico numero 1 John Dillinger, dal volo dei grandi aviatori Lindbergh e Hughes, al rapimento di “Baby Lindbergh”: a volo d’uccello sui cinegiornali realizzati durante il fascismo per raccontare i “fatti” di cronaca

Infine ciò che nella cronaca viene definito un caso, il caso Lindbergh: il rapimento di “Baby Lindbergh”, il figlio del grande aviatore americano Charles Lindbergh, protagonista solitario, il 20 maggio 1927, della prima traversata atlantica della storia, da New York a Parigi, senza tappe, in 33.5 ore a bordo del suo Spirit of Saint Louis. 11 anni dopo sarà Howard  Hughes – l’imprenditore aviatore interpretato da Di Caprio in The aviator – a ripetere l’impresa impiegando solo 17 ore e 30 minuti. Ma torniamo a Lindbergh: il racconto del suo volo leggendario inaugurò la produzione dei cinegiornali Luce  – il numero 1, del giugno 1927, purtroppo mai pervenuto all’archivio, recitava “New York. Lindberg parte in volo” -; sul popolare eroe acclamato dalla folla a Panama si abbatté il 1 marzo 1932 la tragedia del sequestro del piccolo Charles, che vediamo giocare in casa a Hopewell, in New Jersey, in un filmato amatoriale che la famiglia consegnò alle autorità per favorirne le ricerche. Il corpo del bambino venne trovato il 12 maggio  vicino alla casa di Linbergh; le indagini si conclusero nel settembre del 1934 con l’arresto di un carpentiere tedesco, Bruno Hauptmann. Un ruolo di primo piano nell’investigazione era stato svolto dagli uomini di Hoover, i futuri g-men, che nel ’35 diventeranno ufficialmente FBI. Il 23 gennaio 1935 ebbe inizio a Flemington, in New Jersey, il “più clamoroso processo del secolo”, che si concluse con il verdetto di condanna a morte il 13 febbraio. Ancora un anno di ricorsi in appello, tutti respinti. Il 3 aprile 1936 la condanna fu eseguita con la sedia elettrica. Il cinegiornale racconta, con luci da film poliziesco, l’evento mediatico,  ciò che accadde all’esterno del carcere, “in occasione dell’esecuzione”: vediamo la stampa, i fotografi, gli operatori affluire in massa, controllare spasmodicamente l’ora, in attesa dell’annuncio, urlato infine dai cronisti– he died he died!

Poi di corsa a battere la notizia.

 

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