Online le collezioni digitali del nuovo Museo Novecento

di and 8 Luglio 2014 0

Valerio Zurlini – Regista, di Ottone Rosai, 1954 – 1955

Inaugurato il 24 giugno scorso nella sede dell’antico Spedale delle Leopoldine  in Piazza Santa Maria Novella il Museo Novecento è parte dell’enorme patrimonio storico-artistico dei Musei Civici Fiorentini che, al termine della catalogazione sulla nostra piattaforma xDams, sarà accessibile online nel portale  realizzato da regesta.exe “Archivi digitali” presentato alla stampa nel giorno dell’inaugurazione.  Ad oggi sono consultabili nel sito le opere del catalogo trasferite nel complesso delle Leopoldine.

Nato da raccolte comunali  e da donazioni  di  artisti e collezionisti che accolsero nei terribili giorni dell’alluvione  – un cinegiornale dell’archivio Luce ci ricorda quel lontano ’66 un anno e mezzo dopo la calamità-  l’appello del critico Carlo Ludovico Ragghianti  per la costituzione di un Museo Internazionale di Arte Contemporanea,  il Museo ha visto  finalmente  la luce dopo circa 50 anni di attesa  esponendo in 15 sezioni  300 opere d’arte del XX secolo delle circa 1500 possedute: dalla raccolta  Alberto Della Ragione  –  la più importante per l’arte italiana fra le due guerre – alla donazione Rosai.

Le collezioni del Museo Novecento e, in futuro, tutto il patrimonio storico-artistico dei  Musei Civici Fiorentini consultabili online nel portale di Archivi digitali realizzato da regesta.exe

Basaldella, De Chirico, Morandi, Depero, Vedova, Rosai, Fontana, Consagra,  Severini,  Casorati, Fazzini sono solo alcuni dei nomi degli autori le cui opere sono ricercabili nel catalogo online, filtrando per collezione,  indice alfabetico degli artisti, data, oggetto; descrizioni e metadati  contestualizzano l’immagine dell’opera allegata. Un link nella scheda  rinvia anche alle riproduzioni conservate nella fototeca.

Ci si diverta dunque a frugare fra le  opere  ricostruendo i sodalizi tra pittori e scrittori: così  la testa del poeta  Ungaretti  ritratta dall’amico artista Fazzini,  o le tele di De Pisis custodite da Palazzeschi e poi donate all’Università di Firenze;  si salti dalle immagini fisse del museo a quelle in movimento  dell’archivio Luce che ci restituisce spesso  il contesto delle opere realizzate dai pittori (qualche spunto: la prima Quadriennale del dopoguerra,  o Ungaretti e i suoi amici artisti  );  ci si ipnotizzi di fronte agli studi di percezione visiva di Franco Grignani,  architetto, designer, grafico e ideatore di un’immagine indelebile per intere generazioni di consumatori: il  marchio di pura lana vergine (anche qui un link alla premiazione di Grignani  come pubblicitario).

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L’archivio digitale del Museo Novecento è dunque solo un primo passo per la pubblicazione graduale e continua dei beni storico-artistici degli altri Musei cittadini: Museo di Santa Maria Novella,  Museo di Palazzo Vecchio,  Fondazione Salvatore Romano, Cappella Brancacci, Galleria Rinaldo Carnielo, etc.

L’opera visualizzata nello slideshow è  di Alberto Moretti, “Malcom X ed altri”, 1965; in elenco in home page è di Emilio Vedova, Plurimo n. 7 “Opposti” , 1962 – 1963.