Grazie ad un intervento della Soprintendenza Archivistica Bibliografica della Toscana l’archivio storico del complesso monastico di Camaldoli, Sacro Eremo e Monastero, fondato da san Romualdo di Ravenna intorno al 1012 nella vallata del Casentino, diventa consultabile online. Migrato sulla piattaforma xDams il prezioso patrimonio di Camaldoli è una vera e propria finestra sul Medioevo, conservando documenti risalenti dell’XI secolo (circa 2000 pergamene), 515 cassette di carte sciolte (sec XIV-XX) e 1762 registri (sec. XIII-XX). Il progetto, in corso di realizzazione, è stato presentato in occasione delle giornate europee del patrimonio sabato scorso, nella sede della Soprintendenza Archivistica a Firenze.
Come racconta Silvia Bianchi, l’archivista del Sacro Eremo Giulia Siemoni ha presentato il patrimonio e parlato del rapporto tra monaci e foresta che emerge dalle carte dell’archivio del Sacro Eremo.
Il rapporto della comunità con il territorio ha avuto un ruolo di primo piano nella storia dell’eremo di Camaldoli: la prima grande trasformazione del territorio venne operata – si legge nel sito della Fondazione “Camaldoli Cultura Onlus”, costituita dalla comunità monastica di Camaldoli, per tutelare e promuovere il patrimonio bibliotecario, archivistico e artistico conservato presso il Sacro Eremo e Monastero di Camaldoli – dai monaci bianchi che “sostituirono la faggeta autoctona con una abetina, per sfruttarne il legname da costruzione e produrre nella Spezieria sottostante, oggi Antica Farmacia di Camaldoli, la Lacrima d’abeto, liquore medicamentoso, la cui prima testimonianza risale al 1460. Questo ha fatto si che Camaldoli” – prosegue la descrizione – “si dotasse di un vero e proprio Codice forestale per la tutela della Foresta, poi messo in stampa nelle costituzioni del 1520 di Paolo Giustinian. Nelle costituzione della vita eremitica Paolo Giustinian, Maggiore del Sacro Eremo, disciplina il taglio delle piante e istituisce la figura di un monaco dedicato alla sola cura della Foresta. Viene anche proibito il taglio della Corona di abeti che circondano il Sacro Eremo, posti, come difesa naturale, a protezione del ritiro eremitico”.
Per quanto riguarda il progetto di valorizzazione archivistica il patrimonio- descritto finora in una serie di file Word, relativi ognuno alle partizioni principali dell’archivio – è stato importato da regesta su xDams producendo la struttura archivistica che si può anche consultare e navigare nella pagina dell’archivio digitale.