Nasce #ARCHiVe

Un centro di eccellenza dedicato alla tecnologia e alla conservazione digitale del patrimonio culturale
di 24 Ottobre 2018 0
La digitalizzazione di un dittico di Paolo Veronese

La digitalizzazione di un dittico di Paolo Veronese

Fondazione Giorgio Cini, Factum Foundation, DHLAB – Digital Humanities Laboratory del Politecnico Federale di Losanna, con il supporto dell’Helen  Hamlyn Trust, hanno lanciato ARCHiVe – Analisi e Archiviazione del Patrimonio Culturale di Venezia. Il nuovo centro dedicato alla tecnologia e alla conservazione digitale del patrimonio culturale sull’isola veneziana di San Giorgio Maggiore è stato presentato oggi alla stampa.

Si tratta di un centro di eccellenza internazionale per la valorizzazione, la ricerca, la trasmissione del patrimonio culturale attraverso le tecnologie digitali, con un ruolo di primo piano per il patrimonio digitale veneziano: i partner condividono la convinzione che la mediazione digitale sia una un’innovazione epocale con importanti conseguenze per la ricerca e l’istruzione in ambito umanistico. 

Il centro fungerà da polo per le istituzioni accademiche e culturali che intendono applicare e sviluppare tecnologie emergenti e software di computer vision intelligente. L’obiettivo è quello di raccogliere un ampio archivio di dati digitali, conservati in sicurezza sull’isola di San Giorgio Maggiore (e altrove), per le generazioni future.

La Fondazione Giorgio Cini, fondata nel 1951 in memoria di Giorgio Cini, è una  fucina di idee ed esperienze all’avanguardia nel settore delle digital humanities

Una parte essenziale dell’attività di ARCHiVE sarà dedicata alla ricerca e alla formazione degli  specialisti della valorizzazione digitale del patrimonio culturale. Questa attività sarà svolta attraverso la costituzione di una specifica unità di formazione per giovani ricercatori in tutti i rami del sapere connessi con le tecnologie digitali e con le scienze umane.  Gli studenti apprenderanno le implicazioni tecnologiche derivanti dal documentare l’arte e l’architettura attraverso collaborazioni interdisciplinari, esperienza diretta e coinvolgimento globale in situazioni reali. Saranno sviluppati inoltre workshop intensivi per il personale delle amministrazioni pubbliche e private con rilevanza per il Cultural Heritage.

La digitalizzazione di un dittico di Paolo Veronese

La digitalizzazione di un dittico di Paolo Veronese

Le attività del Centro  si articoleranno nei  5 laboratori di ricerca e sviluppo: il Cultural Heritage Digitization Laboratory  si occuperà della ricerca e della sperimentazione di tecnologie innovative nel processo di acquisizione digitale di artefatti che abbiano un valore specifico in termini di Cultural Heritage; il Deep Reading and Data Analysing Laboratory – che si avvarrà di un’équipe di sviluppo formata da Data Scientists in stretta collaborazione con storici, storici dell’arte, musicologi e specialisti a diverso titolo, implicati nella gestione, conservazione, studio e comunicazione del Cultural Heritage – svilupperà tecnologie legate al dominio del Deep Learning (apprendimento profondo) per estrarre dati dal patrimonio acquisito digitalmente e a partire da questi produrre conoscenza; il Knowledge Graphs and Historical Simulation Lab svilupperà la messa in relazione di tutte le informazioni estratte dalle diverse forme di Cultural Heritage (documenti, libri, fotografie, oggetti d’arte, edifici) attraverso le annotazioni e il Deep Learning nel grande grafo simulatore della conoscenza storica; il 4D Historical Geographical Information Systems  lavorerà per ricreare un server 4D, che includa la dimensione di navigazione temporale, che visualizzi al tempo stesso tutte le informazioni nello spazio reale. 


L’unità svilupperà un sistema di scansione 3D di città e territorio su scala europea, studierà le metodologie di data processing per trattare l’ingente volume di dati prodotto  collaborando attivamente con tutti i soggetti produttori, pubblici e privati, di dati concernenti la storia delle città, lo sviluppo urbano, il patrimonio territoriale che abbiano attinenza, di qualsiasi tipo, con i problemi legati alla loro visualizzazione; infine l’unità High Performance Computing for Cultural Heritage  si occuperà di studiare strategie adatte allo sviluppo e alla gestione, a livello dell’infrastruttura, dei dati del Centro, e effettuerà attività di consulenza per enti pubblici e privati che necessitano di comprendere come accedere a servizi di High Performance Computing adatti al loro patrimonio digitale.


La Fondazione Giorgio Cini, fondata nel 1951 in memoria di Giorgio Cini, è una  fucina di idee ed esperienze all’avanguardia nel settore delle digital humanities . Nei suoi circa settant’anni di storia, la Fondazione ha promosso attività sociali, culturali, artistiche e di ricerca permanenti, con particolare attenzione alla cultura veneziana e veneta. Il patrimonio documentario – oggetto da anni di progetti di condivisione e valorizzazione attraverso la pubblicazione online degli archivi digitali con le tecnologie sviluppate da regesta.exe – raccoglie più di 90 fondi, oltre 5 milioni di documenti, fotografie e libri.   

The Factum Foundation for Digital Technology in Conservation è un’organizzazione senza scopo di lucro costituita nel 2009 a Madrid da Adam Lowe. Essa collabora con la propria affiliata, Factum Arte, laboratorio multidisciplinare di Madrid che si dedica alla mediazione digitale e trasformazione fisica nell’arte contemporanea e alla produzione di copie.

Digital Humanities Laboratory del Politecnico Federale di Losanna è un laboratorio interdisciplinare fondato nel 2012 dal Professor Frédéric Kaplan che applica metodi computazionali per condurre ricerche in ambito umanistico. Tra i progetti in corso Venice Time Machine,  ideato per digitalizzare e rendere accessibili 1000 anni di archivi storici.

Gran parte delle informazioni sono tratte dall’articolo di Andrea Barbon, “Nasce il progetto ARCHiVE.  Digitalizzare il patrimonio culturale a Venezia”, pubblicato nella Lettera da San Giorgio, la rivista semestrale della Fondazione Giorgio Cini (Settembre 2018 – febbraio 2019), scaricabile online.