L’Archivio Antonio Cederna è stato versato dalla famiglia così come era conservato a casa: una grande quantità di cartelle, raramente chiuse in buste o raccoglitori, alcune provenienti da schedari verticali, come quelli delle pratiche correnti di un archivio amministrativo. Si trattava delle carte e dei documenti a disposizione di Cederna per lo svolgimento della sua attività quotidiana e che lui teneva sotto controllo senza bisogno di particolari criteri organizzativi: i fascicoli infatti non mostrano tracce di classificazioni o di ordinamenti originali, e riportano in copertina solo il titolo e a volte la data.
Era un archivio “in uso“, con i fascicoli sempre aperti, con nuove carte che si aggiungevano alle precedenti, e “si formava” secondo l’andamento degli interessi di chi lo andava creando come ultimo risultato della sua attività.
Una piccola parte di documentazione era stata raccolta da Cederna in base alla sua tipologia specifica -ritagli di giornale, fotografie, corrispondenza – ma la maggior parte dei fascicoli dell’archivio si è formato per l'”accumulo” della documentazione più varia relativa a ogni tema preso in esame da Cederna e diventato oggetto dei suoi interventi e delle sue battaglie; i fascicoli raccolgono e conservano le carte di Cederna giornalista o esponente di Italia Nostra, ma anche di Cederna Consigliere al Comune di Roma e Deputato al Parlamento e infine di Cederna Presidente dell’Azienda Consorziale Parco dell’Appia Antica. Vi si trova tutta la documentazione ricevuta, raccolta, prodotta da Cederna: corrispondenza ufficiale e personale, appunti autografi, stesure manoscritte e dattiloscritte di libri e articoli, materiale a stampa, fotografie, ritagli di giornale, carte e mappe, disegni, pubblicazioni.
L’archivio consiste di 1721 unità archivistiche per un totale di 30 metri lineari circa. Al suo interno si conservano 2548 articoli di Cederna e 4678 fotografie, di cui schedate 2837
L’intera documentazione copre un arco cronologico compreso tra il 1947 e l’agosto 1996, con alcuni documenti personali precedenti e un fascicolo relativo a un incontro in ricordo di Cederna del 1997. L’archivio è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio ai sensi dell’art. 13 d.l. 22 gennaio 2004, n. 42.
L’intervento di inventariazione e digitalizzazione del fondo Cederna è stato realizzato in xDams grazie ad un accordo tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Roma e l’IBC dell’Emilia Romagna che ha concesso alla Soprintendenza l’uso della piattaforma documentale adottata per i propri archivi territoriali.
Il progetto di archiviazione che ho curato ha previsto la realizzazione di un inventario che fornisce per ogni fascicolo il titolo, gli estremi cronologici della documentazione conservata e una sommaria descrizione delle tipologie documentarie; in genere i fascicoli riportano sulla coperta il titolo originale, scritto a mano da Cederna, che in sede di schedatura è stato riportato tra virgolette e integrato, quando non era sufficientemente esplicativo. Ad ogni unità è stato assegnato un numero, che ne individua la collocazione fisica, arrivando al totale di 1721 unità archivistiche.
L’intervento sull’archivio ha comportato in primo luogo l’individuazione di serie omogenee per tipologia documentaria – “Lettere – Segnalazioni”, Articoli di Cederna, Fotografie – selezionando, tra tutti quelli che compongono l’archivio, i 250 fascicoli specifici.
La serie della corrispondenza (22 fascicoli a cui Cederna ha assegnato il titolo di “Lettere”) si compone prevalentemente di lettere inviate a Cederna con denunce e segnalazioni di abusi su beni ambientali e artistici, alle quali è spesso allegato materiale informativo diverso (fotografie e pubblicazioni soprattutto); pochi fascicoli sono di corrispondenza con gli editori o inerente le sue pubblicazioni. I fascicoli sono stati descritti e datati, dopo averli ordinati cronologicamente e poi elencati nella serie in ordine di data.
La serie degli articoli raccoglie i ritagli di giornale degli articoli di Cederna, che lui stesso aveva diviso dall’altra documentazione e distribuito in fascicoli in base all’oggetto cui fanno riferimento i suoi scritti o, piú raramente, alla testata giornalistica sulla quale sono pubblicati. I 148 fascicoli sono stati descritti e datati e quindi organizzati cronologicamente nella serie. In ogni fascicolo sono stati schedati singolarmente tutti gli articoli conservati, che sono poi stati acquisiti in formato digitale, per consentirne la lettura contemporaneamente alla consultazione in banca dati.
Analogamente la serie delle fotografie si compone esclusivamente di fascicoli che conservano immagini in formati fotografici diversi, positivi e negativi, su lastra e su pellicola; una parte di fotografie era stata raccolta in cartelle o scatole con titoli e date assegnati da Cederna, altri fascicoli sono stati creati – in base all’oggetto delle immagini o ad altri elementi estrinseci – durante l’intervento di ordinamento e schedatura. La serie fotografica (80 unità) non è organizzata in ordine cronologico, perchè solo pochi fascicoli sono datati o databili. All’interno di ogni fascicolo si è proceduto alla digitalizzazione e alla schedatura della singola immagine, ad eccezione delle strisce di negativi allegati alle fotografie a stampa, che sono stati schedati per singolo rullino.
E’ importante ricordare che le tre tipologie documentarie che costituiscono queste serie, sono presenti anche in tutti gli altri fascicoli dell’archivio, che conservano, insieme ad altra documentazione, fotografie, corrispondenza e articoli di Cederna; per questa ragione tutti i fascicoli sono stati analizzati al fine di individuare ogni fotografia e ogni articolo di Cederna conservati nell’intero archivio e poterne eseguire la schedatura e la digitalizzazione, che ammonta a 4678 oggetti per le fotografie e 2548 per gli articoli di Cederna.
La parte quantitativamente piú consistente dell’archivio (1463 unità su un totale di 1721) è peró costituita da fascicoli che conservano varie tipologie di documenti, raccolti in base a un oggetto, generalmente un tema di intervento o di interesse di Cederna, che creava delle “pratiche” per ogni segnalazione o iniziativa relativa al territorio, o ai beni culturali, o per i suoi incarichi ufficiali. Questi fascicoli non erano organizzati all’interno dell’archivio in base a criteri evidenti e sono stati schedati riportando il titolo, la data e il numero assegnato nella prima fase di rilevazione. Un criterio di ordinamento applicabile per organizzare questi fascicoli è la loro selezione in base all’oggetto della documentazione che conservano e la successiva raccolta in serie tematiche. Per quattro delle molte voci possibili è stata condotta questa operazione, che ha portato alla selezione di 170 fascicoli distribuiti nelle serie dedicate a Appia Antica, Progetto Fori, Emilia Romagna, Libri di Cederna: recensioni e materiali. I fascicoli all’interno delle serie sono stati ordinati cronologicamente e in piccola parte organizzati in sottoserie.
Sulla serie Appia Antica è stato compiuto un intervento di approfondimento: per ogni fascicolo la documentazione conservata è stata descritta nel dettaglio e ordinata; è stato precisato e approfondito il titolo; sono state segnalate presenze di particolari tipologie documentarie, oltre le fotografie e gli articoli di Cederna, quali pubblicazioni, materiale cartografico, ritagli di giornale, corrispondenza; è stata assegnata la data al fascicolo, dando anche l’indicazione degli estremi cronologici della documentazione conservata e degli allegati. Una parte della documentazione è stata digitalizzata ed è consultabile all’interno della scheda relativa al fascicolo di appartenenza.
Nelle quattro serie tematiche è confluita, come abbiamo detto, solo una piccola parte dei fascicoli per oggetto, 170 di 1463.
Si conserva anche una piccola sezione dell’archivio (8 unità) dedicato alle carte personali di Antonio Cederna, che si compone di corrispondenza riservata, delle pagelle e un quaderno della scuola elementare, di alcuni documenti dei corsi universitari (tra cui una copia della tesi di Laurea) e del periodo dell’espatrio in Svizzera durante la guerra. Tutti i documenti personali sono stati digitalizzati, anche perchè sono stati, in parte, restituiti alla famiglia.